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AZIENDE E PRODOTTI
Parliamo di miele: tracciabilità
e etichettatura
Il
miele è quel dorato prodotto che abbiamo imparato ad apprezzare
fin da bambini col suo elevato potere dolcificante ricco di fruttosio,
glucosio ed altri zuccheri, ma anche di vitamine e protidi. Prodotto in
tutta Italia, è facilmente digeribile ed ha un elevato valore nutritivo
–cento grammi di miele apportano circa 320 calorie.
Grazie all’instancabile lavoro delle api, sul mercato troviamo mieli
provenienti dalla lavorazione di differenti nettari, a seconda del luogo
in cui le api dirottano i loro voli. Troviamo quindi il miele d’acacia,
di castagno, di lavanda, di tiglio, di zagara, più rari sono i
mieli di timo, di tarassaco, di eucalipto, di corbezzolo, più comune
invece il miele millefiori. Questa diversità di sapori ha dato
origine a problematiche di provenienza e di autenticità, che il
consumatore più attento deve poter verificare al momento dell’acquisto.
Parlando di tracciabilità non si può prescindere dal richiedere
che un prodotto agroalimentare venga messo in commercio in confezione
sigillata e con un’adeguata etichettatura. Per decenni, le varie
legislazioni nazionali all’interno del Vecchio Continente, avevano
stabilito regole differenti per la definizione delle varietà e
delle caratteristiche del miele. Per rimediare a questa situazione delicata,
che poteva creare condizioni di concorrenza sleale, l'Unione Europea ha
emesso una direttiva comunitaria, la n. 2001/110/CE, che uniforma la definizione
merceologica di questo prodotto. In pratica, stabilisce cos'è il
miele, ne definisce la classificazione e chiarisce quali indicazioni devono
comparire sulle etichette delle confezioni, introducendo nuove informazioni
che permettono al consumatore di saperne di più sul prodotto che
sta per acquistare. La stessa direttiva comunitaria ha previsto, a far
data dal 1 agosto 2004, ulteriori novità sulle confezioni, a partire
dall'obbligo di indicare da dove proviene.
Oltre
alle caratteristiche "classiche" dei prodotti alimentari quindi
(peso netto, produttore, composizione, lotto, etc..), si ricordano qui
di seguito, le informazioni che debbono riscontrarsi in un'etichetta a
partire dal 1 agosto 2004:
- Origine geografica: in assenza di indicazioni specifiche di provenienza,
il miele deve intendersi prodotto nei Paesi della Comunità Europea.
Se l’origine del miele è totalmente o parzialmente di Paesi
extracomunitari deve essere commercializzato riportando una delle seguenti
diciture: "miele extracomunitario", "miscela di mieli comunitari
ed extracomunitari", "miscela di mieli extracomunitari".
Se il produttore vuole sottolineare che è di provenienza nazionale,
può dichiarare "miele italiano".
- Origine botanica: è consentito completare la denominazione di
vendita con un'indicazione relativa all'origine botanica. Il miele proveniente
prevalentemente da un'unica specie botanica (monofloreale) potrà
recare tale indicazione in etichetta ("miele di castagno", "miele
di acacia", etc.); il miele proveniente da diverse specie botaniche
potrà recare in etichetta l'indicazione "millefiori".
- Il tipo di miele: la stessa direttiva comunitaria n. 2001/110/CE ha
introdotto una nuova classificazione del miele, in base all'origine e
al metodo di produzione o estrazione. Vediamo per sommi capi:
- per origine: "miele di fiori o miele di nettare” (ottenuto
dal nettare di piante o " miele di melata" che proviene principalmente
dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti
vive di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante.
- per metodo di produzione e/o estrazione: miele di favo, miele scolato,
miele centrifugato, miele torchiato, miele filtrato e così via
- Non è obbligatoria la data di scadenza che rimane facoltativa.
In conclusione da evidenziare in etichetta sono:
- l'origine geografica o regionale del prodotto
- l'indicazione della pianta da cui proviene
- il tipo di miele
Per quanto riguarda la Denominazione, pur prendendo atto che alcuni mieli
italiani hanno da tempo ottenuto la DOP, un orientamento più coerente
con quelle che sono, il più delle volte, le ridotte possibilità
economiche dei produttori, sembrerebbe quello di ritornare sulla vexata
quaestio della pratica dell’assegnamento da parte della Commissione
Europea della STG (Specialità Tradizionale Garantita) al Miele
Vergine Integrale Italiano. Sono passati oltre due anni da quando, sulla
Gazzetta Ufficiale UE del 12 marzo 2002, è stata pubblicata la
richiesta di assegnare la STG (Specialità Tradizionale Garantita)
al prodotto in questione, ma da allora tutto si è fermato. Il miele
vergine integrale è un alimento vivo, non trattato con alte temperature,
caratteristico nella sua origine geografica e botanica, molto diverso
dal miele proveniente da zone diverse, miscelato e trattato termicamente.
Sembrerebbe giunto il momento di rivivacizzare la pratica ormai “silente”
a Bruxelles e l’assessore Pulvirenti sembrerebbe intenzionato a
smuovere le acque anche con l’intervento dell’assessore regionale
Giovanni La Via e, perché no, dell’europarlamentare Giuseppe
Castiglione, originario della vicina Bronte. Questo, nell’interesse
non solo della Sicilia, ma dell’Italia tutta.
Fornazzo (CT) : Un convegno sul
Miele etneo, investimenti e prospettive di mercato
Fornazzo, dichiarato “Villaggio ideale
d’Italia” nel 1991, dalla rivista Airone, non ha perso in
questi ultimi 15 anni nessuna delle caratteristiche che lo avevano allora
imposto all’attenzione della prestigiosa testata. Anche gli sconvolgimenti
sismo-vulcanici del 2001-2002 hanno lasciato solo alcune deboli tracce
che, a ben vedere, fanno ormai parte del paesaggio e anzi lo caratterizzano:
eh sì, perché Fornazzo, posto a un’altitudine di 800
mt. slm, fa parte di quel comprensorio del Comune di Milo, in provincia
di Catania, che ha vissuto nel suo passato, lontano e recente, le molteplici
vicende legate alle bizze dell’Etna.
Immerso in grandi boschi di castagni e noccioli, il borgo vive di una
sua silente e calibrata serenità oggi vivacizzata dalla presenza
del Centro Visita Parco dell'Etna (tel. 095 955159 / 333543 fax 095 333543)
che si trova accanto alla Chiesa Madre, nei locali dell'ex scuola elementare.
Il Centro è costituito da un nucleo di documentazione naturalistica
e da un Centro di Educazione Ambientale ed è anche un punto d’informazione
turistico-naturalistico dove vengono fornite indicazioni e materiali per
l'accoglienza e l'organizzazione della visita al Parco dell'Etna.
Salvo Pulvirenti, assessore all'Agricoltura e Foreste della Provincia
di
Catania e Giuseppe Messina sindaco del comune di Milo (CT)
Gli amministratori di Milo, ben consci
di avere a loro disposizione una struttura ben organizzata ed articolata,
non perdono occasione per organizzarvi incontri, convegni e seminari che
hanno per tema, ovviamente, l’Etna e le attività produttive
che lo caratterizzano. Una di queste è la produzione di miele che
vede, nel non distante Comune di Zafferana, uno dei punti focali della
produzione italiana di questo dorato prodotto. Il miele prodotto da tutti
i Comuni addossati al cono vulcanico, si attesta infatti, a ben 2.000
tonnellate che rappresentano una grossa frazione delle 3.250 tonn. prodotte
dalla Regione Siciliana. Queste, a loro volta, rappresentano circa 1/3
dell’intera produzione italiana valutabile intorno alle 10.000 tonn.
pari però solo al 50 % dell’intero fabbisogno nazionale (20.000
tonn.). Dopo i saluti dei padroni di casa, Giuseppe Messina, sindaco,
e Alfio Casentino, vice-sindaco, in questo incontro del 18 novembre u.s.
(Il miele: investimenti e prospettive di mercato) sono state discussi
diversi argomenti alla presenza del neo assessore all’agricoltura
della provincia di Catania, Santo Pulvirenti, del presidente del Consiglio
provinciale, Pippo Pagano, e del direttore del Parco dell’Etna,
Giuseppe Spina, che hanno partecipato direttamente al dibattito insieme
ai numerosi relatori tra cui Maria Rosa Battiato –Resp. U.O. 73
Giarre e Claudia Russo, resp. Educazione Ambientale NeT “Il mondo
delle api nella scuola”. Tanti gli argomenti, ma due sostanzialmente
le materie che più hanno focalizzato l’attenzione dei presenti:
la tracciabilità e la denominazione del miele siciliano.
Cinzia Tosetti
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