|
AZIENDE E PRODOTTI
I cento anni dalla nascita di Bruno
Lunelli
Un
atto d’amore e di riconoscenza. E’ ciò che vuole essere
l’ultima creazione di casa Ferrari, la Riserva Bruno Lunelli, un
metodo classico che la famiglia Lunelli ha voluto dedicare al capostipite
a cento anni dalla sua nascita.
Bruno Lunelli fu un grande imprenditore, figura fondamentale nella storia
del Ferrari. Fu lui che nel 1952 acquistò, indebitandosi fino al
collo, la cantina fondata cinquant’anni prima da Giulio Ferrari:
una piccola realtà produttiva, ma con un grande marchio, di cui
Bruno Lunelli aveva compreso le straordinarie potenzialità, innamorandosene.
Aveva visto lontano e il tempo gli ha dato ragione. Se nel 1952 il Ferrari
si raccontava in meno di diecimila bottiglie l’anno, oggi nella
cantina dei discendenti di Bruno Lunelli si creano 4,5 milioni di bottiglie
di altissima qualità, che fanno del Ferrari il leader in Italia
e le bollicine “mito” degli ultimi quarant’anni, come
sancito da un autorevole referendum indetto da Vinitaly. Un’irresistibile
ascesa nel rispetto della qualità e del territorio, che per Giulio
Ferrari e Bruno Lunelli erano principi irrinunciabili. Oggi, come 104
anni fa, il Ferrari rimane fedele ad una filosofia di eccellenza e si
propone di esaltare la naturale vocazione del Trentino per la produzione
di metodo classico, nascendo soltanto da uve di alta collina, coltivate
in vigneti di proprietà o sotto il controllo dei propri tecnici.
Trentino innamorato della sua terra, raffinato intenditore di vini con
grande fiuto del mercato, Bruno Lunelli uscì di scena spontaneamente
nel 1969, lasciando ogni responsabilità ai tre figli che lo avevano
affiancato in cantina, Franco, Gino e Mauro. Morì pochi anni dopo,
nel 1973.
Ora, nella ricorrenza del centenario della nascita, 1906, quando Trento
era ancora una lontana provincia dell’Impero austro-ungarico, i
figli ed i nipoti, Marcello, Matteo e Camilla, che nel frattempo sono
subentrati alla guida dell’azienda, hanno voluto ricordarlo con
una bottiglia che sappia dire della gratitudine e dell’ammirazione:
“E’ un modo di ricordarlo, che – ne siamo certi –
gli sarebbe piaciuto".
Il metodo classico per sua natura insegna la pazienza, e di pazienza ce
n’è voluta molta da quando l’idea di ricordare in questo
modo Bruno Lunelli è nata, ad oggi. Era il 1995 e fino dalla maturazione
dei primi grappoli è stato chiaro che ci si trovava dinnanzi ad
una delle più belle vendemmie del Novecento, di quelle capaci di
esprimersi al meglio con un lunghissimo invecchiamento. Ecco quindi la
selezione delle migliori partite di chardonnay dei vigneti di famiglia,
l’imbottigliamento nella speciale bottiglia, l’attesa di undici
anni, per creare una Riserva che ha tutte le caratteristiche dell’eccezionalità.
A cominciare dalla bottiglia, disegnata ad hoc, dal fondo convesso e che,
per questo, non può stare ritta. Una provocazione per far sì
che sia conservata, com’è d’obbligo, coricata, e servita,
correttamente, soltanto nel secchiello.
La Riserva è una creazione una tantum, di sole tremilaseicento
bottiglie, destinate a veri intenditori, per un brindisi a Bruno Lunelli.
|
|
|