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AZIENDE E PRODOTTI
Export salumi
italiani in crescita: + 8% in quantità e + 7,7% in valore.
Risultati superiori alla media del
periodo per Francia, Germania, Austria e Regno Unito
che si confermano principali mercati di riferimento. Tra i mercati extra
UE in crescita Giappone, Croazia e Canada. I prosciutti crudi prodotto
trainante del nostro export.
Milano, 2 agosto 2006 - Secondo i
dati recentemente diffusi dall’Istat ed elaborati da ASS.I.CA. (Associazione
Industriali delle Carni), continua la crescita della domanda di salumi
tipici italiani sui mercati esteri. Con 22mila tonnellate esportate, nel
1° trimestre 2006, l’incremento in volume è stato del
+ 8% per un corrispettivo di 159 milioni di Euro + 7,7%.
“Analogamente a quanto accaduto nei 12 mesi del 2005,” dichiara
Francesco Pizzagalli, Presidente ASS.I.CA. “la performance dei prodotti
di salumeria, fatta eccezione per gli insaccati cotti, manifesta un trend
molto dinamico, a conferma della solida immagine di cui godono i nostri
prodotti all’estero.”
Per quanto concerne i mercati di riferimento da sottolineare gli ottimi
andamenti evidenziati da Francia, Germania, Austria e Regno Unito, nostri
primi quattro partner commerciali che, con incrementi a due cifre, hanno
fatto registrare risultati superiori alla media del periodo.
La Francia si conferma primo Paese destinatario delle nostre esportazioni
in quantità. Nel primo quarto dell’anno le spedizioni verso
tale Paese hanno raggiunto le 5.775 tonnellate per oltre 37 milioni di
euro. A trainare gli invii verso il paese transalpino i prosciutti crudi
(in particolare con osso) che, con un incremento del 15,6% per 3.821 tonnellate,
rappresentano oltre un terzo del totale delle nostre esportazioni di tale
prodotto. Buoni anche gli acquisti francesi dei nostri prosciutti cotti
(con oltre 500 tonnellate +6,8% per 4 Milioni di Euro + 12,2%).
Bene anche la Germania che, con un incremento dell’11,6% in quantità
e del 6,6% in valore, si conferma al secondo posto come Paese di riferimento
per le quantità, ma al primo per il valore (37,2 Milioni di Euro,
contro i 37,0 Milioni della Francia). Aumenti si registrano nelle esportazioni
di tutti i principali prodotti della nostra salumeria verso questo Paese:
prosciutto crudo (+12,3%), salami (+9,1%), pancette (+16,3%) e prosciutti
cotti (+25,5%),
Tornano in terreno positivo, dopo un paio di anni difficili, le spedizioni
verso l’Austria che, con un brillante +16,7%, si conferma terzo
mercato per le nostre aziende. Decisivi per il rendimento del nostro export
verso questo paese gli incrementi evidenziati da prosciutto crudo e speck
(+24,6%) e prosciutto cotto (+34,4%).
Sempre in ambito UE, crescono le esportazioni verso il Regno Unito (+12,5%)
e Belgio (+10,2%).
Altalenante la situazione oltre i confini comunitari, tra i mercati extra
UE si segnalano, infatti, la crescita di Giappone e Croazia (rispettivamente
+12,2% e +14,3%), mentre calano gli invii verso Svizzera (-9,2%) e USA
(-5,1%).
La Confederazione Elevtica vede una riduzione nella domanda di tutti i
principali prodotti (prosciutto crudo, mortadella e salame) mentre il
calo del mercato statunitense è principalmente connesso alla penalizzazione
del confronto con l’ottimo andamento del primo trimestre 2005, in
cui avevano giocato un ruolo importante alcune vicende commerciali e sanitarie.
Prosegue, infine, la crescita del Canada che, seppur riferita ancora a
quantitativi limitati e quasi esclusivamente a prosciutti crudi, vede
più che raddoppiata la propria quota rispetto all’analogo
periodo dello scorso anno.
Il ruolo trainante dell’export è esercitato dai prosciutti
crudi che hanno, infatti, superato abbondantemente la soglia delle 10.000
tonnellate nel periodo di riferimento, facendo registrare un +12,7% in
quantità e un +6,8% in valore (85 milioni di euro). La domanda
proveniente dai Paesi della Ue ha continuato a giocare - anche in questo
primo quarto d’anno - un ruolo fondamentale per il prodotto principe
della salumeria italiana. La UE a 25 ha evidenziato, infatti, tassi di
crescita delle quantità richieste nettamente superiori a quelli
registrati dal totale mondo (+ 16,0% contro + 12,7%). All’interno
del mercato unico spiccano gli incrementi dei primi quattro mercati di
riferimento Francia (+15,6%), Germania (+12,3%), Austria (+24,6%) e Belgio
(+13,9%). Più complessa la situazione oltre i confini della Comunità,
ove agli ottimi risultati di Croazia (+26,9%) e Giappone (+22,4%) si sono
contrapposti i cali di USA (-8,4%) e Svizzera (-17,4%). Quest’ultima
addirittura sopravanzata dal Giappone.
Molto buono l’andamento dei salami che, dopo aver chiuso brillantemente
il 2005, hanno iniziato il 2006 con aumenti ancora interessanti (+6,2%
in quantità pari a 3.659 tonnellate e +7,1% in valore). La Germania,
con un +9,1% (1.312 tonnellate), rafforza ulteriormente la propria posizione
di primo importatore dei nostri salami, con una incidenza di oltre il
35% sul totale delle esportazioni del prodotto. Buoni anche i risultati
ottenuti nel Regno Unito che, con 500 tonnellate di salami importati (+
31,5%) sopravanza la Svizzera e diventa il secondo mercato di riferimento
per tale prodotto. Buona la performance del Belgio (+9,6% per 300 tonnellate).
Prosegue il periodo non facile per gli insaccati cotti. La mortadella
inizia il 2006 in salita facendo registrare una diminuzione del 2,3% nelle
quantità esportate e dell’1,9% in valore. Determinante per
la prova del prodotto, la battuta d’arresto della domanda di molti
dei tradizionali partner commerciali - in particolare Spagna (-11,4%)
e Grecia (-15,8%) - e della maggior parte dei mercati minori. Bene Germania
(+5,9%) e Libano (+12,0%) che, con oltre 200 tonnellate, rappresenta ormai
il 5° mercato di riferimento del prodotto.
Continua sempre decisa la crescita del prosciutto cotto, che raggiunge
le 2mila tonnellate di prodotto esportato (+18,1%) per un valore di quasi
12 milioni di euro (+18,2%). Da notare come il prodotto della nostra salumeria
continui a dimostrare grande capacità di penetrazione su tutti
i principali mercati (con l’unica eccezione del Regno Unito che
è stabile) riducendo sempre più la propria dipendenza dalla
Francia (+6,8% per 556 tonnellate) suo primo mercato di sbocco. Molto
positivi in particolare i risultati di Germania (+25,5% per 436 tonnellate)
che rafforza il proprio ruolo di seconda piazza; Spagna (+106,3%) e Austria
(+34,4%).
In crescita, infine, anche pancetta e bresaola. La prima con un +12,9%
in quantità (560 tonnellate di prodotto esportate) e un +11,4%
in valore, maturati grazie ai maggiori invii verso Regno Unito (+19,4%),
Francia (+5,3%) e Germania, che confermano la tendenza favorevole emersa
nel 2005.
La bresaola prosegue nel suo regolare trend di crescita, ormai in atto
da diversi anni, e anche nel primo trimestre di quest’anno conferma
questa tendenza: 338 tonnellate (+11,8%) per un corrispettivo di 5,3 milioni
di euro (+20,8%). Considerati i vari blocchi import operati da diversi
Paesi per via della BSE in Europa e la sempre più difficile situazione
di acquisto della materia prima, viene da pensare che il prodotto potrebbe
avere, in condizioni normali di mercato, una performance esportativa ancor
più brillante.
ASS.I.CA. - Associazione Industriali
delle Carni
L’ASS.I.CA., Associazione Industriali delle Carni, è l’organizzazione
nazionale di categoria che, nell’ambito della Confindustria, rappresenta
le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro
delle proprie finalità istituzionali, l’attività dell’ASS.I.CA.
copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica
settoriale, l’informazione e il servizio di assistenza ai 209 associati
in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e
sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità
professionale sono garantite dalla partecipazione a diverse organizzazioni
associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti sin dalla
sua costituzione, nel 1946, l’ASS.I.CA. si è sempre contraddistinta
per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità
di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita,
di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di
cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa
le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne,
che ha contribuito a fondare nel 1957.
Per maggiori informazioni contattare: Augusto
Cosimi - Ufficio Stampa ASS.I.CA. - Tel. 02/892590.1
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