AZIENDE E PRODOTTI

CRANBERRY, la bacca degli Indiani coltivata in Piemonte

Cranberry, Vaccinium macrocarpon della famiglia delle Ericaceae, da noi è ancora poco noto; eppure questo stato di cose cambierà, perché ora viene coltivato anche in Italia. Quindi esiste una ragionevole speranza che potremo gustare presto, come gli Americani fanno da secoli, i versatili fruttini rossi: freschi, secchi, in salse, in marmellate o in succhi. E di trovare più facilmente in erboristeria e in farmacia gli integratori alimentari a base di cranberry, così utili per prevenire e combattere le infezioni delle vie urinarie e in generale le infezioni da Colibatteri.
A Villar San Costanzo/CN, un piccolo borgo della Valle Maira, un vivaista ha avuto l’idea brillante di acclimatare il cranberry e di coltivarlo, rendendo disponibili all’acquisto le graziose piante.
Il prossimo futuro dirà se il cranberry avrà successo prima nei giardini e parchi privati, grazie al suo aspetto decorativo con foglie verdi e rosse, con fiori bianco/rosa e abbondanti bacche rosse, grandi circa come ciliegie (ma senza nocciolo), e con caratteristiche tappezzanti e pacciamanti molto interessanti, specie sotto gli alberi e in zone in penombra, e come bordura; oppure se sarà l’industria alimentare ad impossessarsene per ghiottonerie varie; o ancora il settore farmaceutico o cosmetico o quello degli integratori alimentari: gli impieghi del cranberry sono davvero tanti.
Forse la graziosa e utile pianta non avrà da noi il successo che le viene assicurata dalla tradizione americana, dove è presente in ogni famiglia, non solo come immancabile componente del pranzo, il giorno del ringraziamento (Thanksgiving Day); la tradizione risale al benvenuto che i Pilgrim Fathers ricevettero dagli Indiani d’America, un pasto e l’offerta del cranberry, frutto sacro agli indigeni e simbolo di pace e amicizia.
L’8 novembre si è svolto a Villar San Costanzo il primo CRANBERRY DAY, patrocinato dell’Accademia Kronos. Ciò è avvenuto nel contesto della campagna Un Bosco per Kyoto, che è sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. In questa occasione la stampa di settore ha avuto modo di conoscere, durante un convegno e alla presenza di autorità ed esperti di diversi settori, le numerose virtù del cranberry e di vederlo nelle varie fasi vegetative, in serra e nel vivaio all’aperto. Inoltre c’è stato modo di assaggiarlo in spuntini e durante un pranzo appositamente ideato dallo chef Bruno Carlo Rebuscini e presentato presso il Ristorante Albergo “I Ciciu” (si, proprio a pochi metri dai ciciu, le curiose formazioni geologiche somiglianti a funghi, alte fino a 10 metri, presenti a centinaia nella riserva naturale!). I giornalisti convenuti hanno potuto constatare che il cranberry si sposa ottimamente anche con la cucina tradizionale piemontese, dalla carne crude al risotto, dal contorno della carne fino al dolce e ai cioccolatini.
I migliori auguri per un futuro brillante: al cranberry e al coraggioso e lungimirante vivaista Livio Piumatto.


Per procurarsi delle piantine di cranberry:
info@edelweissvivai.com, www.edelweissvivai.com

Gudrun Dalla Via





 


Livio Piumatto