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AZIENDE
E PRODOTTI
Ambiente: Assovetro, riciclo +3%; marchio doc sicurezza prodotti
La produzione di contenitori in vetro ha ricominciato a crescere nel 2013.
Nei primi dieci mesi, infatti, la produzione generale (bottiglie, flaconi,
vasi, casalingo) ha superato i 3 milioni di tonnellate (3.036.510, per
l'esattezza), registrando, rispetto allo stesso periodo del 2012, un incremento
di circa il 3%. All'interno del vetro cavo, la quantità di bottiglie
per uso alimentare (acque minerali, vini, oli, ecc.) prodotta è
stata pari a 2.596.258 tonnellate, con un incremento del 3,2% rispetto
ai primi dieci mesi dell'anno precedente. La produzione dei vasi alimentari,
che si e' attestata su 191.665 tonnellate, ha registrato un incremento
del 3% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2012. Il comparto del casalingo
(articoli per la tavola), con 123.878 tonnellate, ha evidenziato un aumento
del 5,2% circa rispetto ai primi dieci mesi del 2012. In diminuzione,
invece, la produzione della flaconeria per l'industria farmaceutica, cosmetica
e profumeria (124.709 tonnellate), che registra nei primi dieci mesi del
2013 un -4% circa rispetto allo stesso periodo del 2012. I dati sono stati
diffusi ieri nel corso di una tavola rotonda dal titolo "Vetro e
sicurezza alimentare" svoltasi presso la sala congressi di Eataly,
a Roma, con la partecipazione di Giuseppe Pastorino, presidente della
sezione produttori contenitori in vetro di Assovetro, del prof. Emilio
Marengo, del Dipartimento di Scienze e Innovazione tecnologica dell'università
del Piemonte orientale, con sede ad Alessandria, che ha illustrato uno
studio sulla conservazione della passata di pomodoro nei differenti contenitori
alimentari (vetro, tetrapack, plastica, etc), del prof. Giorgio Calabrese,
docente di dietetica e nutrizione umana presso l'ateneo di Alessandria
e l'università Federico II di Napoli, e di Massimiliano Dona, segretario
generale dell'Unione nazionale consumatori. "L'imballaggio - ha detto
Giuseppe Pastorino - può rappresentare involontariamente un mezzo
di contaminazione a causa della migrazione di sostanze dal contenitore
al contenuto, ma il vetro, grazie alla sua inerzia, garantisce la totale
integrità del prodotto conservandone la qualità. Oggi questa
caratteristica è tanto più importante in quanto la sicurezza
alimentare è sempre ai primi posti nell'agenda dei consumatori".
Pastorino ha anche sottolineato che c'è esigenza di "avere
il coraggio di lavorare per il medio e lungo periodo", lavorare in
particolare con i giovani e con le scuole "per favorire la conoscenza".
Serve "lavorare sul positivo, creare valori e clima di fiducia nei
giovani per generare quel cambiamento che serve, e prospettive di ripresa
e di crescita".
Pastorino ha inoltre sottolineato la rilevanza del riciclo del
vetro in chiave ambientale: "genera meno rifiuti in discarica, riutilizza
con minor impiego di energia e acqua per crearlo ex novo, ha importanti
vantaggi economici per i produttori di vetro, a patto che si tratti di
vetro di qualità". Un altro dato è rappresentato dalla
raccolta di vetro in Italia: si è già oltre gli obiettivi
fissati a livello comunitario e oltre la media europea, e inoltre l'Italia
è avanti rispetto a Paesi che si ritiene siano più virtuosi
in questo aspetto. La ricerca condotta dal prof. Marengo ha studiato l'effetto
che la conservazione in contenitori di materiali diversi ha sulle caratteristiche
chimico-fisiche ed alimentari della tradizionale passata di pomodoro,
mettendo a confronto la passata conservata in contenitori in vetro, in
latta e in multistrato. Sono state analizzate sia le specie organiche
che quelle inorganiche, con particolare attenzione alle vitamine (B1,
B2, B5, B6, l'acido folico (B9) e ascorbico (C), il carotene, le specie
anti-ossidanti (di cui la passata è particolarmente ricca) ed altre
specie interessanti per le proprietà salutistiche (quercetina,
epicatechina), nonché le specie che conferiscono alla passata il
suo aroma caratteristico ed anche i contaminanti inorganici che potrebbero
essere ceduti dai contenitori. La ricerca dimostra - ha riferito Marengo
- come la conservazione in vetro mantiene inalterate tutte le "cose
buone" (vitamine e sostanze nutritive) che si trovano nella passata,
e ciò può essere amplificato dal fatto che, visto che i
contenitori sono trasparenti, i produttori potrebbero aver utilizzato
un prodotto di migliore qualità. I campioni in lattina, in generale,
mostrano un contenuto maggiore di stagno, ferro, probabilmente come risultato
della migrazione dal contenitore, nonché di una serie di composti
volatili. I campioni conservati in contenitori multistrato mostrano, invece,
un contenuto molto inferiore di vitamine, soprattutto quelle molto importanti
del gruppo B, e un contenuto maggiore di un gruppo di composti volatili.
(www.agi.it)
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