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AZIENDE
E PRODOTTI
Olio, arriva il registro unico per tutelare il vero extravergine italiano
Dopo le truffe perpetrate nel comparto
dell’olio di oliva e la pubblicità negativa che sta
coinvolgendo l’Italia ed il prodotto nazionale, arriva il registro
unico informativo per tracciare l’olio di oliva nazionale e garantire
maggiore trasparenza e valore al vero extravergine made in Italy.
Con la situazione di poca chiarezza chi ci perde, infatti, non è
soltanto il consumatore, italiano o americano che sia, che non ha
certezza sull’origine e sulla tipologia di olio di oliva che porta
in tavola, ma anche l’olivicoltore italiano che per un buon olio
extravergine “made in Italy” al 100 per cento si vede riconoscere
un prezzo che subisce la concorrenza sleale degli oli non extravergini
e non italiani, ma che come tali sono venduti.
Le novità arrivano dall’applicazione del Regolamento di esecuzione
Ue n. 299/2013 della Commissione del 26 marzo 2013 (che modifica il Reg.
Cee 2568/91) che tutti gli stati membri sono tenuti ad osservare. Tale
regolamento, recepito a livello nazionale con il Decreto numero 16059
del 23 dicembre 2013, prevede un rafforzamento dei controlli e dispone
che dal 1° gennaio 2014 tutti coloro che producono, detengono o commercializzano
olio di oliva e olio di sansa devono tenere un registro di carico e scarico
in modalità telematica direttamente sul Sistema Informativo Agricolo
Nazionale (Sian).
Le nuove disposizioni estendono gli obblighi relativi alla tenuta dei
registri anche alle raffinerie, ai contoterzisti, ai sansifici, ai commercianti
di olive, di sansa di olive e agli olivicoltori, che si aggiungono, quindi,
agli operatori già previsti dalle precedenti norme: i frantoi,
i commercianti di olio sfuso e i confezionatori.
Per quanto riguarda le tipologie di prodotto, alle due categorie già
previste dalle precedenti disposizioni normative, quali l’olio extravergine
di oliva e l’olio di oliva vergine, l’obbligo di registrazione
si estende anche agli oli Dop e Igp, alla sansa di olive, all’olio
lampante, all’olio di oliva raffinato, all’olio di oliva composto
di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini, all’olio di sansa
di oliva greggio, all’olio di sansa di oliva raffinato e all’
olio di sansa di oliva.
Dal 1° gennaio 2014 anche gli olivicoltori che detengono in azienda
olio di oliva sfuso, derivante da olive proprie e destinato alla commercializzazione
devono tenere un registro nel quale annotare i relativi carichi e scarichi.
Sono esentati solo gli olivicoltori che producono olio destinato esclusivamente
all’autoconsumo, oppure quelli che detengono esclusivamente olio
di oliva preconfezionato ed etichettato.
Gli operatori della filiera, oltre a detenere il registro di carico e
scarico, devono iscriversi al Sian e devono costituire e aggiornare il
fascicolo aziendale. Il sistema di registrazione consentirà di
tracciare tutto l’olio di oliva prodotto e commercializzato sul
territorio italiano, contribuendo a rafforzare la trasparenza del settore
e la certezza di scelta che ad oggi mancano al consumatore. Gli uffici
del Caa Coldiretti, dislocati su tutto il territorio nazionale, sono a
disposizione degli imprenditori agricoli per illustrare la normativa nel
dettaglio, per l’assistenza e il supporto tecnico al rispetto degli
adempimenti previsti. (www.ilpuntocoldiretti.it)
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