AZIENDE E PRODOTTI

Pomodoro in scatola, l'Australia non applicherà clausola di salvaguardia su prodotto italiano

La ‘Productivity Commission’ ha accertato che non vi è danno al settore produttivo australiano. Soddisfatto il ministro De Girolamo

"E' stata accolta la posizione dell’Italia ed è stato premiato il lavoro di squadra portato avanti dal nostro Paese, svolto dal Mipaaf di concerto con gli altri ministeri competenti. Abbiamo ottenuto un risultato importante per uno dei prodotti più rappresentativi del nostro patrimonio agroalimentare come il pomodoro in scatola, evitando l’applicazione di misure di salvaguardia che ne avrebbero limitato l’export”.
Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, sulla conclusione positiva del procedimento da parte della Commissione ‘Productivity Commission’, incaricata dal governo australiano di verificare le condizioni per l’applicazione di una clausola di salvaguardia sulle importazioni di pomodori in scatola provenienti dall’Italia. Un prodotto che vanta un export di 50 milioni di euro e che è pari all’86% delle importazioni complessive di pomodoro da parte australiana.
A causa di sollecitazioni degli operatori australiani rispetto all’aumento delle importazioni di prodotto italiano, che avrebbe nuociuto alle produzioni locali, erano state attivate dall’Australia, infatti, nel luglio dell’anno scorso, le procedure relative all’applicazione della clausola di salvaguardia WTO, con relativo aumento dei dazi sui nostri prodotti.
La ‘Productivity Commission’ ha invece accertato che non vi è alcun danno al settore produttivo australiano a causa delle importazioni di prodotto dall’Italia e che la diminuzione della produzione locale è, prevalentemente, dovuta a fattori endogeni, in primis uno sfavorevole andamento climatico negli ultimi anni. (http://agronotizie.imagelinenetwork.com)



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