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AZIENDE
E PRODOTTI
Piano di settore della filiera delle piante officinali
La Conferenza tra lo Stato le Regioni e le Provincie Autonome ha approvato,
il 10 aprile, il Piano di settore della Piante Officinali che il MiPAAF
ha elaborato in collaborazione con il Ministero della Salute.
Il settore delle piante officinali è alla base di più filiere
- alimentare, farmaceutica e cosmetica, innanzitutto- in grado di esprimere
valenze ambientali, salutistiche e socioculturali e conferire all’agricoltura
quel ruolo multifunzionale che rappresenta uno dei cardini della PAC anche
nella nuova strategia 2014-2020.
Il Tavolo di filiera che ha elaborato il Piano di settore comprensivo
di due allegati tecnici ed un glossario, è composto da esperti
delle Amministrazioni centrali, delle Regioni, degli Enti di ricerca agricoli
ma anche di esperti provenienti dalle Università di farmacia, chimica
e sanità vista la polivalenza del mondo delle officinali, nonché
delle Associazioni e Federazioni del settore.
Quello delle piante officinali è un settore di nicchia ma con un
trend in espansione e un potenziale ancora tutto da sfruttare. La filiera
coinvolge quasi 3 mila aziende agricole e la superficie investita - poco
più di 7 mila ettari - in un decennio è più che triplicata;
anche le superfici biologiche, che interessano circa 2.900 ettari, hanno
registrato una crescita nel periodo 2000-2011.
Fa parte degli allegati al Piano anche lo studio coordinato da ISMEA “Piante
officinali in Italia: un’istantanea della filiera e dei rapporti
tra i diversi attori”, che ha permesso di descrivere il settore
con dati aggiornati e delineare l’attuale contesto economico e competitivo
in cui questo si muove, con l’obiettivo di fornire agli operatori,
sia della fase agricola che di quella industriale e distributiva, informazioni
utili per orientare l’attività economica e produttiva. Nel
Piano sono definite le linee programmatiche di intervento per lo sviluppo
e la valorizzazione del comparto al fine di poter realizzare un vero progresso
della filiera agricola delle piante officinali che superi, soprattutto
nella fase della produzione primaria, la definizione di “settore
di nicchia” nel quale, tradizionalmente, le produzioni erano e sono
tuttora rappresentate con la presenza, comunque tradizionale di specie
spontanee, caratterizzate da un elevato numero di prodotti, ma scarsi
volumi.
Peraltro vi è l’auspicio che questo settore, non soggetto
ad una Organizzazione Comune di Mercato (OCM) della Politica Agricola
Comune (PAC), possa svilupparsi creando una filiera nazionale “consistente”
visto che per quanto attiene la “qualità”, il livello
delle produzioni nazionali presenta già elevati standard qualitativi.
(www.aiol.it)
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