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AZIENDE
E PRODOTTI
Consumi: Coldiretti, -5% vongole, UE apre a norme salva pesca
Dopo un ulteriore calo del 5 per cento dei consumi nel 2014 l’Unione
europea “apre” a norme salva vongole per evitare che scompaiono
dalle tavole degli italiani, dall'abbassamento della taglia minima alla
distanza minima di pesca dalla costa per le vongolare. E’ il risultato
di un incontro tra i responsabili di Coldiretti Impresapesca e la direzione
della DG Mare della Commissione Pesca dell'Unione Europea. Uno spiraglio
importante – sottolinea Coldiretti Impresapesca – rispetto
a una situazione che, proprio a causa delle norme comunitarie, sta portando
il settore al totale blocco dell’attività di pesca, sia per
le vongole che per altre produzioni come telline e cannolicchi, come denunciato
da Coldiretti Impresapesca, mentre nei primi due mesi del 2014 i consumi
di questo tipo di prodotto hanno fatto registrare un calo del 5 per cento
in valore mentre lo scorso anno il calo era stato addirittura dell’8
per cento. Si tratta di risorse che si concentrano – precisa Coldiretti
Impresapesca - a distanza inferiore di 0,3 miglia marine dalla battigia
dove il regolamento ha fissato il divieto di pesca-raccolta. Proprio a
tale proposito, Il direttore della Dg Mare ha sottolineato che i problemi
relativi alla distanza di pesca dalla costa e quelli legati alla taglia
minima delle vongole, se comprovato che la specie raggiunge la maturità
riproduttiva ben al disotto dei 18 mm, potrebbero essere risolti fornendo
dati scientifici a supporto. Dati che l’Italia dovrebbe avere ma
che non ha ancora consegnato a Bruxelles e per i quali esiste un avvio
di procedura di infrazione. La taglia minima fissata in 25 millimetri
viene oggi contestata da tutti gli operatori del settore come immotivatamente
eccessiva, per il cui rispetto le aziende e gli addetti rischiano multe
salatissime e procedimenti penali. La risorsa, peraltro, non è
a rischio di tenuta degli stocks e gode di buona salute. La Dg Agri ha
riconosciuto ai vongolari italiani ed al sistema di gestione in forma
consortile, ove questi strumenti funzionano, di aver condotto un’attività
di pesca sostenibile grazie a pratiche di autogestione fondate sulla riduzione
degli orari e delle giornate di pesca ed anche dei quantitativi, nell'arco
dell'anno di gran lunga inferiori alle quote massime fissate a livello
comunitario e nazionale. E’ da qui che si potrebbe partire per realizzare
un progetto pilota che anticipi i tempi, sicuramente lunghi, di revisione
del Reg. CE n. 1967/2006 relativo ai problemi sopra evidenziati. (www.coldiretti.it)
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