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AZIENDE
E PRODOTTI
Un lievito in grado di produrre vini a basso
tenore alcolico?
Si può fare. Al via la sua sperimentazione
della francese Inra - Istituto Nazionale per la Ricerca Agricola insieme
a Lallemand, leader nella produzione di prodotti enologici
Se i consumatori di tutto il mondo sono
sempre più alla ricerca di diete sane e leggere, che spesso escludono
ogni tipo di consumo alcolico compreso quello del vino, anche i wine lovers
più attenti, se proprio non possono rinunciare al loro oggetto
del desiderio principale, certamente cercano vini a basso contenuto alcolico.
Di più, anche le ultime tendenze del consumo enoico impongono sempre
più spesso vini “bevibili” e meno “muscolari”.
E poi, il vino in molti Paesi è tassato di più se contiene
più alcol, quindi ha un senso economico produrre etichette con
contenuto alcolico minore.
Insomma, i giorni del vino ad alto contenuto alcolico (che, per inciso,
molte volte dipende da rigorose selezione delle uve e pratiche di cantina
senza compromessi), che non in un tempo così remoto imperversavano
sui mercati, potrebbero essere davvero contati, con la domanda verso prodotti
più leggeri in deciso aumento su tutti i mercati. Ma la domanda
è: come ottenere vini di questo genere senza finire per svilire
le caratteristiche organolettiche più elementari che una “de
alcolizzazione” forzata porta con sé? Una prima risposta
potrebbero essere quella che arriva dalla Francia, dove l’Inra (Istituto
nazionale francese per la ricerca agricola) insieme a Lallemand (leader
nella produzione di prodotti enologici) hanno portato a termine una ricerca,
producendo un lievito non-Ogm in grado di produrre bassi livelli di alcol
nel vino senza produrre composti indesiderati.
Questo particolare Saccharomyces cerevisiae può, per esempio, in
un vino con una gradazione potenziale del 15,8%, ridurre la presenza di
alcol nel vino del di 1,3%, compensando questa perdita con una produzione
più massiccia di glicerolo e cioè aumentando la percezione
di morbidezza del vino. Si tratta, peraltro, di una opzioni fra le più
interessanti e meno costose, quella di utilizzare lieviti che producono
meno alcol dalla stessa quantità di zucchero e anche l’industria
enologica della Nuova Zelanda si sta imbarcando in una campagna di ricerca
di questo genere, denominata “Lifestyle Wines” (dalla durata
di 7 anni e dall’investimento di 14 milioni di dollari). (www.winenews.it)
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