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AZIENDE
E PRODOTTI
Ecco i primi 4 incroci “sostenibili” FEM,
ora si punta alla resistenza
Presentati l’8 luglio a San Michele
i 4 vitigni selezionati da FEM e degustate le microvinificazioni
“San Michele continua a perseguire
obiettivi pratici per l’agricoltura trentina utilizzando metodologie
ed approcci avanzati. L’obiettivo è creare un brand trentino
legato non solo al terroir, ma anche a vitigni sviluppati in provincia
quindi varietà altamente qualificate, resistenti ed ecologicamente
compatibili. Quello che presentiamo oggi è stato un percorso lungo,
ma i primi risultati sono arrivati. Il prossimo passo saranno i vitigni
resistenti, se non immuni alle malattie”. Parole del presidente
della Fondazione Edmund Mach, Francesco Salamini, intervenuto oggi alla
presentazione dei vini prodotti con i primi quattro vitigni selezionati
tramite l’attività di miglioramento genetico tradizionale:
Iasma Eco 1, Iasma Eco 2, Iasma Eco 3 , Iasma Eco 4, che risultano tolleranti
alla botrite.
All’incontro di degustazione, accanto al presidente Francesco Salamini
hanno partecipato anche l’assessore alla ricerca, Sara Ferrari,
il direttore generale, Mauro Fezzi, il dirigente del Centro Ricerca e
Innovazione, Roberto Viola, il presidente del Consorzio Innovazione Vite,
Enrico Giovannini, il coordinatore della piattaforma miglioramento genetico
della vite, Marco Stefanini.
“Un risultato che premia la pazienza di 16 anni di lavoro”
ha sottolineato l’assessore alla ricerca, Sara Ferrari. “Questo
lavoro- ha detto- ci serve per dimostrare che la ricerca non è
fine a se stessa, ma ha uno scopo, che viene messo a disposizione di chi
può trarre vantaggio. Questi sono momenti importanti anche sul
piano politico perché ci dicono che dobbiamo proseguire in questa
direzione”.
Il direttore generale, Mauro Fezzi, ha evidenziato il lavoro di confronto
realizzato col mondo produttivo, ricordando l’approfondimento tecnico
programmato per l’autunno. Marco Stefanini, coordinatore della piattaforma
miglioramento genetico della vite, ha illustrato le caratteristiche dei
vitigni e dei vini prodotti dalla cantina di micro vinificazione: “Le
varietà, che risultano tolleranti alla botrite, sono le prime che
succedono a quelle create negli anni Venti da Rebo Rigotti e saranno presto
messe a disposizione del mondo viticolo aprendo di fatto la strada ad
una viticoltura più sostenibile”.
Enrico Giovannini, presidente del CIVIT, il Consorzio Innovazione Vite
creato dalla Associazione AVIT e da FEM che avrà il compito di
promuovere e divulgare le quattro varietà, ha spiegato che il Trentino
è la seconda realtà italiana per produzione di barbatelle.
“E’ importante per noi uscire dai confini provinciali -ha
spiegato- con materiali nuovi e sani per essere competitivi sul mercato”.
A margine della degustazione sono stati premiati dal direttore generale
Mauro Fezzi e dal dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Marco
Dal Rì, i due studenti, freschi diplomati enotecnici, Marco Comai
e Gabriele Furletti, che si sono classificati rispettivamente al primo
e al terzo posto al campionato europeo del vino, svoltosi recentemente
in Belgio.
Silvia Ceschini
Responsabile dei rapporti con i media
Servizio Sistemi Informativi, Organizzazione e Comunicazione
Fondazione Edmund Mach
silvia.ceschini@fmach.it
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