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AZIENDE
E PRODOTTI
In Portogallo la frutta brutta non si butta
ma si sconta
Altrettanto buona da mangiare ma non risponde
agli standard severi dell'Ue
Più piccoli della media, con qualche ammaccatura o una forma bizzarra.
Ortaggi e frutti bruttini possono avere una seconda chance e raggiungere
le tavole grazie alla cooperativa portoghese Fruta Feia (Frutta brutta).
Mele, carote e pomodori che non rispettano i severi standard dell'Unione
europea per arrivare in commercio vengono recuperati dall'associazione
e venduti a prezzi concorrenziali in due outlet di Lisbona.
Stop ai rifiuti - In questo modo, tonnellate di frutta scartate perché
bruttine vengono salvate dalla discarica. La quantità è
enorme, si calcola, infatti che venga bocciato il 25% della produzione
totale solo su criteri estetici. Ciò contribuisce a ingrossare
la quota di 89 milioni di tonnellate di alimenti gettati ogni anno in
Europa.
Com'è nata la cooperativa - Dopo aver vinto un premio per l'imprenditoria
giovanile di 15mila euro, i fondatori di Fruta Feia hanno dato il via
a una campagna di crowdfunding. Adesso l'azienda può contare su
420 clienti registrati e una lista d'attesa di altri mille. (www.tgcom24.mediaset.it)
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