AZIENDE
E PRODOTTI In Francia ci hanno preso gusto: dopo foie gras e vino, portabandiera d’Oltralpe, una proposta di legge di centro-destra vuol fare anche della birra un Patrimonio culturale e gastronomico protetto. L’idea l’ha data il “precedente socialista” del vino In Francia ci hanno preso gusto.
E l’importante risultato ottenuto per il vino - e prima ancora per
il foie gras - che Oltralpe è prima di tutto cultura, ha dato l’idea
ai paladini della birra. Il 7 luglio l’Assemblea Nazionale ha iniziato
l’esame in seconda lettura del progetto di legge per l’agricoltura,
l’alimentazione e la foresta. Prima però, durante il passaggio
in Senato, il senatore socialista Roland Courteau ha fatto adottare l’ormai
famoso emendamento che prevede che “il vino, prodotto della vigna,
ed i suoi territori vitivinicoli fanno parte del patrimonio culturale,
gastronomico e paesaggistico protetto della Francia”. Et voilà
il “precedente”, che ha ispirato una proposta di legge, depositata
il 2 luglio dal deputato Jean-Pierre Decool e da circa 80 colleghi del
gruppo di centro-destra Ump, per inserire anche la birra nel “patrimonio
culturale e gastronomico protetto della Francia”. Perché
“fa parte della cucina francese, già Patrimonio immateriale
dell’Umanità Unesco”, ragion per cui, la sua cultura,
“appartiene al patrimonio plurimillenario, culturale, paesaggistico
ed economico francese, trasmesso di generazione in generazione”,
che oggi “ha nuovo vigore”: i caffè, luoghi emblematici
de l’art de vivre francese, sopravvivono grazie alla bionda, che
rappresenta ben il 37% del loro reddito, la Francia è il secondo
produttore ed esportatore mondiale di orzo che “modella i paesaggi
dei nostri principali bacini di grano”, oltre che il primo esportatore
di malto, pari al 20% del commercio mondiale.
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