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AZIENDE
E PRODOTTI
Agricoltura, aumenta produzione patate in Italia, +15%
Ma per coprire fabbisogno importiamo
dall’estero. Alleanza Cooperative: “più rigore nei
controlli”
L’Italia consuma circa 20 milioni
di quintali di patate all’anno e con una produzione di 15 milioni,
restiamo paese deficitario, con patate importate da Germania e Francia.
Che in molti casi “diventano” italiane…
La produzione di patate in Italia farà
registrare quest’anno, secondo le stime dell’Alleanza delle
Cooperative Agroalimentari, un aumento di circa il +15% in volumi produttivi,
in linea con il trend al rialzo che a livello UE si attesta su una media
del +7%. “Anche se in alcune aree come Veneto e Calabria la raccolta
non è ancora conclusa - spiega il coordinatore del settore patate
di Fedagri-Confcooperative Luciano Torreggiani, - prevediamo che la produzione
complessiva raggiunga a fine campagna un quantitativo di circa 15 milioni
di quintali”.
Nonostante l’aumento produttivo, la produzione nazionale resta comunque
deficitaria, dal momento che i consumi di patate in Italia sono da anni
pari a 20 milioni di quintali. “Non è dunque possibile imputare
alla sovrapproduzione della stagione in corso – spiega Torreggiani
- i problemi relativi al calo dei prezzi di mercato delle patate, perché
in ogni caso restiamo sotto la soglia dell’autoapprovvigionamento:
quest’anno per dare risposta al fabbisogno interno, importeremo
almeno 4-5 milioni di quintali di prodotto dai due principali paesi concorrenti,
Francia e Germania”.
Ed è proprio sull’ingresso di patate provenienti dall’estero
che occorre secondo l’Alleanza delle cooperative porre la massima
attenzione. “Occorre maggiore controllo sulla produzione di altri
Paesi che si riversa nel nostro mercato”, spiega Torreggiani. “Il
problema è che certe patate estere diventano poi italiane, come
le forze dell’ordine non hanno tardato a scoprire in una recente
indagine”.
Torreggiani auspica che il Piano pataticolo già da tempo approvato
al Ministero “abbia presto una sua attuazione per consentire agli
operatori di realizzare immediatamente le misure ivi previste
e mitigare gli effetti di una crisi aggravata dalla perturbativa di mercato
che ha investito tutto il comparto ortofrutta a causa dell’embargo
russo in tutti i Paesi UE”.
Maggiore sforzo si potrebbe operare in tal senso anche sul versante della
promozione del prodotto italiano, che anche all’estero è
sempre elogiato per le sue qualità e proprietà: in questo
ambito “la filiera produttiva rappresentata dalla cooperazione potrebbe
svolgere un ruolo importante per comunicare e far apprezzare ai consumatori
tutto ciò che è di valore, a garanzia dell’
italianità e della qualità della produzione, anche con campagne
mirate supportate dal Ministero e dalle Regioni, con l’ausilio
dell’Osservatorio attivato presso ISMEA”.
Alina Fiordellisi Fedagri-Confcooperative
Ufficio stampa
tel. 06 46978202?+39 380 3996627
fiordellisi.a@confcooperative.it
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