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AZIENDE
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Vino: Coldiretti, spumante cresce il triplo. Record estero a 624 mln
+33% in Francia ma tengono anche i consumi in Italia dove crolla
lo champagne (-7%)
Il fatturato dello spumante italiano all’estero ha raggiunto nel
2012 il massimo storico di 624 milioni di euro per effetto di una crescita
record del 14 per cento, il triplo rispetto all’intero settore vitivinicolo
aumentato solo del 5 per cento, se si escludono le bollicine. E’
quanto emerge da una analisi della Coldiretti che al Vinitaly di Verona,
nel proprio stand al Centro Servizi Arena nel corridoio tra i padiglioni
6 e 7, ha esposto il meglio e il peggio dello spumante “Made in
Italy” nel mondo, da quello d’oro a quello degli abissi,
ma anche le nuove e pericolose imitazioni come il Kressecco al Meersecco
tedeschi. Lo spumante italiano è dunque - sottolinea la Coldiretti
- il vero traino del Made in Italy nel mondo dove cresce sia in valore
(+14 per cento) che come numero di bottiglie (+2 per cento) a differenza
del vino che vede tagliate di ben il 10 per cento il numero di bottiglie
esportate.
Sorprendente l’autentico trionfo fatto registrare in Francia dove
- rileva la Coldiretti - lo spumante italiano ha visto una crescita del
33 per cento delle vendite in valore, ma ancora meglio è andata
in Gran Bretagna, con un boom del 44 per cento. Calano leggermente, invece,
le vendite in Germania (-3 per cento), proprio il paese dove si stanno
diffondendo le imitazioni delle bollicine italiane. Ottimi segnali dalla
Spagna, con un aumento del 66 per cento. Ma lo spumante avanza anche fuori
dal Vecchio Continente, a partire dagli Usa (+15 per cento), dal Canada
(+23 per cento) e dal Giappone (+55 per cento). Solo la Cina fa segnare
una battuta d’arresto (-9 per cento).
Se sul mercato estero le esportazioni in quantità hanno superato
nel 2012 quelle dello champagne, le bollicine Made in Italy tengono -
sottolinea la Coldiretti - di fronte alla crisi a livello nazionale con
un aumento delle vendite dell’1,4 per cento rispetto al crollo degli
acquisti in valore di champagne del 7 per cento. Un nazionalismo frutto
della crisi che - afferma la Coldiretti - spinge i consumatori a sostenere
i prodotti dell’economia locale per salvaguardare redditi e posti
di lavoro. Ad aumentare - precisa la Coldiretti - sono soprattutto quelli
secchi come il prosecco che aumenta del 6 per cento mentre un vero boom
si registra per il Muller Thurgau (+21 per cento).
A sostenere il boom degli spumanti è stata - continua la Coldiretti
- la grande capacità di innovazione dei produttori italiani che
hanno puntato soprattutto sulla distintività e sul legame con il
territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato
globale. Esempi evidenti sono esposti allo stand della Coldiretti
al Vinitaly con l’abbinamento con la polvere d’oro contenuta
nello spumante “L’Etoile” dell’Azienda "La
Rocchetta" di Villongo (Bergamo). Le piccole stelle d’oro che
fluttuano senza alterare profumo e gusto dello spumante non rappresentano
soltanto un fatto estetico in quanto il prezioso metallo possiede virtù
terapeutiche e proprietà antiossidanti. Lo spumante “Abissi”
dell’Azienda Bisson di Chiavari (Genova) matura invece per dodici
mesi in mare a 60 metri di profondità mentre ha invece bisogno
della musica per essere degustato, il vino di Claudia Adami, la più
giovane “prosecchista” veneta, perché dalla vendemmia
all’imbottigliamento tutte le fasi della produzione sono state accompagnate
dalle note di un’orchestra. Un abbinamento, quello tra il vino e
la musica proposto dal “Nona Sinfonia” - rileva la Coldiretti
- che fa sì che ogni sorso diventi musica per il palato per una
degustazione non banale, ma curata e consapevole. E’ per chi ha
problemi di linea – conclude la Coldiretti – c’è
anche la linea di spumanti denominati “Essenza zero”, realizzati
dall’Azienda agricola Ricchi di Monzambano (Mantova) nel totale
rispetto del metodo classico, senza zuccheri aggiunti.
Se l’Italia dello spumante conquista spazi crescenti di mercato
nel mondo, crescono però parallelamente i casi di contraffazione
a conferma del fatto che lo spumante italiano è il più amato,
ma anche il più imitato all'estero dove sono molte diffuse “copie”
che mettono a rischio l'immagine del prodotto e le opportunità
di penetrazione dei mercati. La Coldiretti ha esposto al Vinitaly alcuni
esempi del vino “tarocco” che invade il mondo come il Kressecco
e il Meer-Secco realizzati in Germania, ma non mancano esempi di imitazione
in tutti i continenti in Paesi come il Brasile dove è proprio il
prosecco a subire maggiormente i danni del plagio. (www.coldiretti.it)
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