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AZIENDE
E PRODOTTI
Pomodoro da industria, raggiunto accordo quadro al
Nord
Prezzo base di 86 euro per tonnellata,
a fronte degli 84 euro concordati l'anno scorso. Soddisfatte Op e industria.
Per le associazioni di categoria, solo un "mezzo passo" fatto
con troppo ritardo
Sottoscritto il contratto quadro d'area per il nord Italia relativo
al pomodoro da industria per l'anno 2013.
Tamponando il ritardo accumulato per i lunghi tempi richiesti dalla trattativa,
può finalmente partire la sottoscrizione dei contratti per
la prossima campagna di lavorazione.
Dalla consultazione, partita da una richiesta delle Op - le Organizzazioni
dei produttori - di 88 euro a tonnellata, cui si è contrapposta
l'offerta dell'industria, rappresentata da Aiipa e Confapi, ferma a 82
euro tonnellata, è scaturito un prezzo base, frutto
di una lunga trattativa tra le parti, di 86 euro a tonnellata. Congiuntamente,
sono stati definiti i parametri qualitativi che, seppur solo in parte,
incontrano le richieste dei produttori.
"Abbiamo voluto preservare gli standard di qualità della materia
prima e premiare gli agricoltori che consegnano un pomodoro con buon grado
zuccherino" ha riferito Francesco Mutti, presidente del
gruppo derivati del pomodoro di Aiipa.
Critiche le associazioni regionali di categoria Coldiretti e Confagricoltura
mentre per Cia si tratta di un accordo positivo e migliorativo rispetto
alla scorsa campagna .
"Non siamo stati capaci di realizzare la rivoluzione necessaria a
conferire trasparenza al contratto - ha dichiarato il presidente Coldiretti
Emilia Romagna Mauro Tonello. Abbiamo fatto un timido mezzo passo in avanti
rispetto all'anno scorso senza eliminare i tecnicismi che riducono il
prezzo concordato".
"L'accordo, raggiunto fuori tempo massimo, non ci soddisfa"
chiarisce Confagricoltura Piacenza che, per voce del presidente Enrico
Chiesa, sottolinea come "il lieve miglioramento del prezzo base sarà
assorbito, con tutta probabilità, dalle modifiche apportate alla
tabella qualitativa, condannando anche questa campagna ad un iter del
tutto simile a quella precedente".
Già nella scorsa campagna, infatti, il calo del prezzo medio e
le maggiori spese sostenute in buona parte per la necessaria maggiore
irrigazione richiesta dalla forte siccità dei mesi estivi,
avevano determinato una contrazione significativa del reddito alla produzione.
Le distanze iniziali, le difficoltà economiche che gravano sulle
componenti produttive, il calo dei consumi e la crescente concorrenza
extra-europea, rappresentano le ragioni alla base della posizione di favore
assunta dall'assessore all'agricoltura della regione Emilia Romagna Tiberio
Rabboni. "L'esito è positivo - ha chiarito - in quanto genera
la certezza di un contratto e di un prezzo minimo permettendo alla filiera
del pomodoro di affrontare la nuova campagna contando su condizioni di
mercato comuni".
Dello stesso avviso Luigi Ferrari, presidente del Distretto del pomodoro
da industria nord Italia che va a ricordare il prossimo appuntamento con
l'assemblea dei soci in programma lunedì 22 aprile, nel quale saranno
esposti i risultati della concertazione sulle linee strategiche di coordinamento
di filiera.
Oltre alla definizione del prezzo base, l'accordo sottoscritto stabilisce
la diminuzione delle penalità legate a eventuali difetti del
prodotto, il rispetto dei disciplinari di produzione integrata e la definizione
dei tempi massimi di pagamento come previsto dall'articolo 62 del decreto
liberalizzazioni.
Il prossimo appuntamento in agenda, prevede una convocazione del tavolo
di contrattazione per la definizione del nuovo accordo da raggiungere
entro il 15 febbraio 2014.
(Michela Lugli - http://agronotizie.imagelinenetwork.com)
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