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AZIENDE
E PRODOTTI
Molluschi. Esito Gruppo Ue su biotossine
strategico per comparto
Il comparto della molluschicoltura italiana (113 mila tonnellate di cozze
e vongole prodotte nel 2011, pari al 70% delle produzioni nazionali di
acquacoltura, per un valore di circa 1 miliardo di euro sui mercati) guarda
con grande attenzione all'esito della riunione del gruppo europeo sulle
yessotossine che si svolgerà il 21 gennaio a Bruxelles presso la
DG SANCO. L'auspicio, formulato da AMA, Associazione Mediterranea Acquacoltori,
braccio operativo di Lega Pesca nel settore dell'acquacoltura, è
che il ministero della Salute italiano sostenga con forza la richiesta
di una revisione dei massimali di questo particolare tipo di biotossina
marina. Richiesta avanzata da tempo dall'Associazione, e oggi pienamente
validata da un parere ufficiale della stessa Agenzia Europea per la Sicurezza
Alimentare (EFSA).
I nuovi massimali proposti dall' EFSA (di 3,75 mg/kg, rispetto al limite
attuale di 1 mg/kg), costituiscono un traguardo tardivo ma di certo ancora
urgente e fondamentale per il futuro di centinaia di imprese, che da anni,
soprattutto in Adriatico, subiscono ripercussioni socio-economiche pesantissime
a causa della chiusura prolungata dei vivai in ragione del superamento
della soglia attualmente ammessa.
Siamo da sempre sensibili non solo alle esigenze dei produttori ma anche
a quelle dei consumatori e la nostra richiesta di revisione dei limiti
di yessotossine nei molluschi poggia su solide basi scientifiche, precisa
Eraldo Rambaldi, direttore Ama. Si potrebbe parlare di un caso di eccesso
di precauzione perché è una biotossina innocua per la salute
umana: l'EFSA attesta che non si è mai registrato nell'uomo un
caso di intossicazione dovuto alle yessotossine, mentre la Commissione
del Codex Alimentarius (FAO/OMS) non inserisce queste tossine tra quelle
a rischio per la salute umana. Ciò induce a ritenere del tutto
verosimile l'ipotesi di eliminare in maniera definitiva questo tipo di
biotossina dall'elenco delle tossine oggetto di controllo da parte delle
autorità sanitarie: un obiettivo di lungo termine su cui Lega Pesca
e AMA sono pronte a rilanciare l'iniziativa, una volta messo a segno il
risultato più urgente di una revisione dei limiti attuali. (www.legapesca.coop)
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