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AZIENDE
E PRODOTTI
Aflatossine, assessore: mais? In filiera alimentare
"Il mais deve continuare a essere prodotto per consumo umano
e animale. Quello che è prodotto per la filiera alimentare qui
deve tornare. Cercheremo di trovare quelle modalità che ne possano
migliorare la qualità. Il ricorso massiccio al biogas è
l'ultima delle soluzioni: stiamo lavorando in questo senso e attendiamo
dalla direzione Sanità le risultanze sulla situazione attuale e
sui possibili impieghi di questi prodotti. Nelle prossime settimane ci
saranno novità importanti". E' quanto ha evidenziato l'assessore
regionale all'Agricoltura, rispondendo in Commissione a un'interpellanza
sul tema della contaminazione da aflatossine nel mais e sullo stato di
attuazione dell'intesa di filiera mais a uso energetico, promossa in collaborazione
con Veneto ed Emilia Romagna, con l'obiettivo che il prodotto non conforme
non entri nella catena alimentare umana e zootecnica. "Continuo a
pensare - ha aggiunto l'assessore, ricordando che il dibattito di oggi
si è svolto in un clima di confronto costruttivo e di sostanziale
condivisione delle posizioni espresse - che compatibilmente con il fatto
che le aflatossine non creino problemi igienico - sanitari, il prodotto
mais debba restare all'interno della filiera agroalimentare".
OBIETTIVI DELL'INTESA DI FILIERA - La collaborazione tra le Regioni Lombardia,
Veneto ed Emilia Romagna - oltre che a favorire l'incontro di domanda
e offerta - è finalizzata a favorire il recupero della maggior
quota possibile di mais nazionale; a individuare una destinazione adeguata
per il mais non idoneo all'impiego nell'alimentazione, quale l'utilizzo
negli impianti di produzione di energia; ad assicurare elevati livelli
qualitativi delle produzioni nazionali a garanzia del benessere degli
animali allevati e della tutela dei consumatori, attraverso l'applicazione
di idonee procedure di tracciabilità delle partite di mais non
idonee all'alimentazione e l'intensificazione dell'attività di
controllo. La possibilità di valorizzare a fini energetici tali
frazioni incentiva gli operatori del settore maidicolo a mettere in atto
ogni azione possibile di recupero di mais nazionale per gli usi tradizionali,
considerata la scarsità della produzione di mais nel 2012.
(www.regione.lombardia.it)
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