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AZIENDE
E PRODOTTI
Il Chianti Classico cambia «gallo»
Solo una delle novità in scena per «Chianti
Classico Collection» alla Stazione Leopolda
Ci
voleva una nuova immagine, più definita e visibile, per comunicare
e valorizzare al massimo la nuova vita del Chianti Classico. Un marchio
pulito fortemente simbolico e figurativo dove il famoso pennuto nero su
uno sfondo chiaro incorniciato di bordino viola e non più rosso,
diventa più grande, si tiene su due zampe mostrando con fierezza
il petto e ha anche il becco aperto. E' questo il nuovo Gallo Nero messo
a punto dallo studio milanese Robilant & Associati - specializzato
in strategic design – per identificare la celebre denominazione
presente (dal 2005) nella Fascetta di Stato di tutti i produttori di Chianti
Classico (soci o non soci del Consorzio).
Solo una delle novità più eclatanti - in scena ancora fino
a domani 20 febbraio alla stazione Leopolda di Firenze - di «Chianti
Classico Collection» (www.chianticlassicocollection.it), l’anteprima
delle annate 2012, 2011 e della Riserva 2010 del Gallo Nero che quest'anno
celebra la sua ventesima edizione proponendo ai visitatori la degustazione
di oltre 500 etichette appena entrate in commercio di Chianti Classico
annata, Chianti Classico Riserva, Anteprime da botte 2012 e IGT prodotti
nel territorio del Gallo Nero. Tra le rivoluzionI presentate dal Consorzio
Vino Chianti Classico emerge la presentazione del riassetto della Denominazione
del Chianti Classico che prevede la nascita di una nuova categoria di
Chianti Classico «Gran Selezione» che si posizionerà
al vertice della piramide qualitativa oltre a una serie di misure finalizzate
a una maggiore valorizzazione della tipologia Riserva, che vale il 40%
del fatturato della denominazione.
«Dopo un percorso durato oltre due anni – commenta Sergio
Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – sono
certo che con qeusti nuovi strumenti abbiamo dato vita a un riassetto
nato con il preciso intento di rilanciare la denominazione attraverso
una serie di modifiche al disciplinare finalizzate a un ulteriore innalzamento
qualitativo del prodotto». Se ad esempio il Chianti Classico potrà
diventare Riserva solo se il produttore dichiarerà la destinazione
del prodotto al momento della richiesta di idoneità, non mancano
importanti cambiamenti per la movimentazione del vino sfuso che potrà
essere commercializzato solo se certificato come Chianti Classico a differenza
di quanto avviene oggi con il cosiddetto «atto a divenire».
(Laura Antonini - http://corrierefiorentino.corriere.it)
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