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AZIENDE
E PRODOTTI
Un miliardo 444 milioni di euro il valore dell’export vitivinicolo
del Veneto
Prima regione esportatrice d’Italia con il 30,8 per cento
“Nonostante la tradizionale frammentazione produttiva, l’enologia
veneta è campione mondiale di export, con una produzione che si
aggira sopra gli 8 milioni di ettolitri e una esportazione di vini e mosti
da parte degli operatori internazionali del Veneto che è di circa
6 milioni di ettolitri, per un valore che lo scorso anno è stato
di un miliardo 444 milioni e mezzo, euro più, euro meno”.
Lo ha sottolineato l’assessore all’internazionalizzazione
del Veneto Marino Finozzi, “dando i numeri” dell’enologia
regionale in occasione dell’apertura di Vinitaly alla Fiera di Verona.
“Il valore dell’export – ha aggiunto Finozzi –
equivale al 30,76 per cento del totale dell’export enologico italiano:
un risultato che fa capire come, di fronte ad una frammentazione produttiva
che vede in campo oltre 35 mila aziende produttrici con una media poderale
di 2 ettari ciascuna, la capacità di affrontare il mercato mondiale
è netta e confermata dai risultati. Certo – ha detto ancora
Finozzi – il sistema si può e si deve migliorare, ma non
è necessario unificare e uniformare la produzione: basta camminare
tutti verso il medesimo traguardo”.
Ed è quello che il sistema vinicolo veneto sta facendo da qualche
lustro, produttori e consorzi, cantine private e cooperative, raggiungendo
risultati di tutto rispetto e smentendo le previsioni dei sostenitori
a tutti i costi del “grande è bello”. Il sistema produttivo
si è riorganizzato, la Regione lo ha accompagnato nella ristrutturazione
dei vigneti in funzione della qualità e nella promozione. Quest’ultima,
in particolare, viene ormai realizzata da anni solo in maniera unificata
all’insegna della medesima identità, che si esprime però
in moltissime distinzioni, differenze e diversità (basate peraltro
prevalentemente su vitigni autoctono), al punto da poter proporre al consumatore
qualunque tipologia di vino: dai bianchi giovani a quelli austeri, dai
rossi freschi a quelli a lungo invecchiamento, dai rosati agli spumanti
charmat e metodo classico, dai frizzanti ai passiti, bianchi e rossi.
E in quantità non in differente, ma soprattutto ad un rapporto
prezzo qualità che di rivali ne ha davvero pochi al mondo.
(www.regione.veneto.it)
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