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AZIENDE
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Vino: bene l'export nei primi due mesi 2013;
corrono all'estero gli spumanti
Inizio d'anno positivo per l'export di vini italiani, che dopo lo stop
del 2012 (circa 21 milioni di ettolitri, il 9% in meno rispetto al 2011),
ha fatto segnare un rimbalzo del 3% nel periodo gennaio-febbraio 2013,
affiancato da un incremento degli introiti del 15%.
Ancora presto per parlare di inversione di tendenza, spiega l'Ismea, specie
alla luce della dinamica negativa dell'export nazionale nel suo complesso
che, in base ai dati Istat, ha subito una contrazione dello 0,7% nel primo
trimestre, a causa soprattutto della deludente performance in Europa.
Da rilevare che proprio nel Vecchio Continente il vino sembra, al contrario,
mostrare quest'anno un buon dinamismo confermato, nel primo bimestre 2013,
da un più 4% dell'export in volume nella Ue, grazie soprattutto
alla forte spinta del mercato tedesco (+17%).
Al di fuori dell'Unione europea è emersa, invece, una sostanziale
tenuta, determinata da performance disomogenee tra le diverse destinazioni.
Al più 9% negli Stati Uniti, si è contrapposto, in particolare,
un calo dell'11% in Svizzera. Anche in Asia emergono andamenti differenziati:
in Giappone l'export vinicolo ha fatto segnare un incremento del 4%, mentre
in Cina le vendite hanno subito un pesante meno 13%.
La flessione delle quantità nel Dragone risulta, tuttavia, più
che compensata dalla crescita dei corrispettivi monetari (+42%), con la
domanda che sta premiando i vini confezionati a scapito degli sfusi.
Fenomeno analogo sta interessando la Russia, dove al crollo dei volumi
(-41%) si è contrapposto un forte aumento degli introiti (+42%),
grazie soprattutto al boom degli spumanti, i cui quantitativi sono quintuplicati.
Analizzando la dinamica dell'export per tipologia di prodotto, Ismea rileva
in particolare l'avanzamento dei vini sfusi che, in controtendenza rispetto
alla dinamica negativa del 2012, in soli due mesi hanno già fatto
superare il milione di ettolitri (+6% sullo stesso periodo del 2012),
generando un fatturato di 86 milioni di euro (+42%). Del resto,
sottolinea l'Istituto, dall'inizio dell'anno i prezzi alla produzione
dei vini comuni e Igp, le tipologie più rappresentative nell'ambito
degli sfusi, hanno fatto registrare un aumento del 36%.
Le elaborazioni Ismea dei dati Istat indicano inoltre una lieve progressione
per i vini fermi confezionati (+1,4% in termini quantitativi, +12,5% nei
corrispettivi monetari) e una crescita a due cifre per gli spumanti (+13%
nei volumi, +21% negli introiti), a fronte di una flessione dei vini frizzanti
sia nelle quantità, sia in valore (rispettivamente: -12% e -4%).
In generale, conclude l'Ismea, il miglior risultato l'hanno messo a segno
i vini Igp con oltre 850 mila ettolitri spediti oltre frontiera (+7% rispetto
al primo bimestre 2012). Per le etichette con marchio Dop la crescita
dei volumi è stata invece del 4%, mentre i vini comuni hanno chiuso
il bimestre con un più 2%. (www.ismea.it)
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