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AZIENDE
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Olio: Made in Italy in USA vale oltre 400mln di Euro. Nel 2012 export
+ 5,3% su 2011
Nel 2012 l’Italia ha esportato
negli USA 133 mila tonnellate di oli vergini di oliva per un valore di
403 milioni di Euro su un totale di circa 1,3 miliardi di Euro di export
in tutto il mondo. Vale a dire che un terzo di tutto l’export di
olio extra vergine di oliva targato made in Italy vola verso gli USA che
restano il primo mercato di riferimento per il nostro olio made in Italy.
Sempre nel 2012 l’export è cresciuto del 5,3% in quantità
e del 4% in valore. Un segnale importante perché registra una ripresa
degli scambi ed una inversione di tendenza in tempi di crisi.
Ma se gli Stati Uniti sono il primo mercato di riferimento per il nostro
prodotto, lo sono anche per il mercato del falso made in Italy agroalimentare
che vale oltre 4 miliardi di dollari. Per questo motivo MiSE, Ice e Unaprol,
quest’ultimo nell’ambito delle iniziative del contratto di
filiera siglato con il Mipaaf, puntano a sfatare il luogo comune che negli
Stati Uniti l’olio di oliva sia terra di nessuno; ma che al contrario
esiste una qualità diversa che va adeguatamente comunicata per
agevalore un consumo consapevole da parte di consumatori sempre più
esigenti.
Una serie di seminari dedicati a stampa specializzata e buyer, organizzati
nell’ambito della prima intesa operativa per l’olio di oliva,
punta a sensibilizzare verso il vero prodotto di alta qualità italiana
nuove fasce di consumatori e soprattutto giovani con alto reddito capaci
di orientare le loro scelte di acquisto verso l’olio extra vergine
di oliva di qualità superiore.
Trenta giornalisti e buyer selezionati dall’Agenzia ICE, sede di
New York, nell’ambito dell’intesa operativa siglata con UNAPROL
si sono cimentati in una prova di assaggio e di degustazione guidata di
oli extra vergini di oliva, espressione della migliore produzione firmata
dagli olivicoltori italiani. Oltre agli oli a marchio FOI, buyer e stampa
specializzata si sono cimentati in una degustazione guidata di profili
sensoriali diversi con gli oli di Redoro Frantoi Veneti di Grezzana (VR),
Società Agricola Trevi il Frantoio di Trevi (PG), Oleificio Guglielmi
di Andria (BAT), Oleificio Cooperativo Paladino di Palo del Colle (BA),
presentati da un testimonial d’eccezione Fred Plotikn, autore, giornalista
e scrittore del New York Times.
L’evento, preceduto da un seminario sull’evoluzione del mercato
mondiale dell’olio di oliva, è stato realizzato presso la
sede della Speciality Food Association, al 136 di Madison Avenue, organizzatrice
del Fancy Food.
L’olio extra vergine di oliva resta uno dei prodotti più
identitari del made in Italy negli Stati Uniti dove ha conquistato la
sua popolarità a partire dagli anni '80. La sua diffusione, anche
se il consumo totale sfiora appena il 2% del totale di tutti i grassi
vegetali, è in aumento perché viene percepito dal consumatore
statunitense come un prodotto della salute in linea con i nuovi stili
di vita. Gli Stati Uniti sono un importatore netto di olio di oliva, nonostante
dispongano di una piccola produzione interna concentrata in particolar
modo nello stato della California. La conferenza stampa presso la sede
della Speciality Food Association precede di due mesi circa l’evento
conclusivo dell’intesa operativa Mise, Ice – Unaprol, Mipaaf
che si svolgerà il prossimo 1 luglio, sempre a New York nell’ambito
del Summer Fancy Food.
Sarà l’occasione per fare il bilancio di oltre due anni di
collaborazione tra pubblico (Mise – Ice) e privato (Unaprol) per
la realizzazione di attività di internazionalizzazione con incoming
di operatori, buyer e giornalisti e azioni di sensibilizzazione dei consumatori
in Stati Uniti, Canada, Cina, Hong Kong, Austria, Belgio e Russia. (www.aiol.it)
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