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Fao, entro 2013 forte crescita produzione cerealicola
Secondo le prime stime della Fao, pubblicate nel Bollettino mensile sull'Offerta
e Domanda di Cereali, nel 2013 vi sarà una forte crescita della
produzione mondiale di grano, di cereali secondari e di riso. Se vi saranno
condizioni atmosferiche più regolari che nel 2012, la produzione
mondiale di grano nel 2013 dovrebbe raggiungere i 695 milioni di tonnellate,
un incremento del 5,4 per cento rispetto allo scorso anno e solo 6 milioni
di tonnellate al di sotto del livello record raggiunto nel 2011. Per i
cereali secondari si prevede un nuovo record, con una produzione che dovrebbe
aggirarsi intorno ai 1.266 milioni di tonnellate - una crescita del 9,3
per cento rispetto al precedente record di 1.167 milioni di tonnellate
registrato nel 2011. Su questo totale, il mais farà la parte del
leone con circa 960 milioni di tonnellate, circa il 10 per cento in più
rispetto al 2012. La maggior parte dell'aumento si registrerà negli
Stati Uniti, il più grande produttore al mondo, dove si prevede
le semine di mais raggiungeranno il livello più alto dal 1936.
Anche il ritorno alla normalità dopo i periodi di siccità
nei maggiori paesi produttori della CSI dovrebbe contribuire alla prevista
produzione record. Secondo una prima stima ancora preliminare della FAO,
la produzione di riso nella prossima stagione 2013 dovrebbe aumentare
e raggiungere i 497,7 milioni di tonnellate, 16 milioni di tonnellate
in più rispetto al 2012, con aumenti particolarmente rilevanti
in India e Indonesia. Per il 2012/2013, nonostante gli aumenti di produzione,
si prevede una stagnazione nell'utilizzo mondiale di cereali, da attribuirsi
alla crescita dei prezzi dei cereali e all'incerta domanda di etanolo.
L'uso globale di cereali è adesso previsto intorno ai 2.332 milioni
di tonnellate, dato sostanzialmente invariato rispetto al livello del
2011/12. Le scorte cerealicole mondiali alla fine della stagione 2013
sono stimate intorno a 505 milioni di tonnellate, un aumento dell'1 per
cento (5 milioni di tonnellate) rispetto alle proiezioni precedenti, ma
3 per cento (16 milioni di tonnellate) al di sotto del loro livello di
apertura. Si prevede un brusco calo del commercio mondiale di cereali,
che dovrebbe coinvolgere tutti i principali cereali. Attestandosi a 304.4
milioni di tonnellate, sarebbe quasi un milione di tonnellate superiore
alle previsioni del mese scorso, ma ancora circa il 4 per cento (13 milioni
di tonnellate) in meno rispetto al 2011/12. In aprile l'Indice dei prezzi
alimentari della FAO, per il secondo mese consecutivo, è aumentato
dell'1 per cento, vale a dire di due punti. Come in marzo, l'incremento
del mese scorso è stato trainato quasi esclusivamente dal forte
aumento dei prezzi lattiero-caseari. I prezzi della maggior parte delle
altre materie prime alimentari sono invece diminuiti. Attestandosi a 215,5
punti, l'Indice Fao è stato anche l'1 per cento più alto
rispetto all'aprile 2012. Attualmente, è il 9 per cento più
basso rispetto al picco registrato nel febbraio 2011. Nel mese di aprile,
l'Indice Fao dei prezzi lattiero-caseari ha registrato una media di 259
punti, rispetto a marzo un aumento di quasi 34 punti (14,9 per cento),
e la seconda più grande variazione mensile mai registrata. La causa
principale è stata il brusco calo della produzione di latte in
Nuova Zelanda, il più grande esportatore di prodotti lattiero-caseari
del mondo. L'Indice Fao dei prezzi cerealicoli ha registrato una media
di 235 punti, 10 punti in meno (4,1 per cento) rispetto al mese di marzo,
ma quasi 11 punti in più (4,9 per cento) rispetto all'aprile 2012.
L'Indice Fao dei prezzi dei grassi e dei semi oleosi ha registrato in
aprile una media di 199 punti, un calo di 2 punti (1,5 per cento), rispetto
al mese di marzo.
L'indebolimento dei prezzi dell'energia e le persistenti preoccupazioni
circa l'andamento dell'economia globale hanno continuato a pesare su tutti
gli oli vegetali nel loro complesso. L'Indice Fao dei prezzi delle carni
ha registrato una media di 179 punti, un livello che si è mantenuto
costante sin dalla seconda metà del 2012, oscillando tra i 177
e i 179 punti. Ciò nonostante, i prezzi della carne nel loro insieme
rimangono alti rispetto ai loro standard storici. Nel mese di aprile l'Indice
Fao dei prezzi dello zucchero ha registrato una media di 253 punti, un
calo di oltre 9 punti (3,6 per cento), rispetto al mese di marzo. (www.agi.it)
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