AZIENDE E PRODOTTI

La tutela? Un obbligo!

In relazione a talune imprecisioni apparse nelle scorse settimane su alcuni media della stampa internazionale, il Consorzio di tutela della DOC Prosecco ribadisce alcuni importanti concetti.
Treviso, 31 luglio 2013. Il Consorzio di tutela della DOC Prosecco ha assunto un Agente Vigilatore al quale il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha riconosciuto, ai sensi della normativa vigente, la qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza. L’attività di vigilanza sulle produzioni tutelate infatti rappresenta un obbligo da parte di tutti i Consorzi di tutela riconosciuti. Tale azione di vigilanza risulta particolarmente importante per le denominazioni più note, in quanto maggiormente soggette a fenomeni di contraffazione o a scorretto uso della denominazione.
<In questo senso – afferma il Presidente Stefano Zanette - il nostro Consorzio è particolarmente attento a tutelare i consumatori da questi fenomeni, impegno testimoniato dalla nomina dell’Agente Vigilatore e confermato dalla scelta del Consorzio di introdurre, già a partire dal 1° gennaio 2012, l’obbligatorietà del Contrassegno di Stato da apporre su tutte le bottiglie di Prosecco DOC>.
<Con riferimento a quanto sostenuto da alcuni operatori ci preme sottolineare che non esiste alcuna bottiglia di Prosecco DOC ottenuta da “vini illegali” - prosegue Zanette - Esistono, questo sì, vini designati in modo diverso che si cerca di vendere come Prosecco, a partire da tutti quei vini che sul mercato inglese vengono proposti “on tap”, cioè alla spina. Il Prosecco DOC, infatti, può essere proposto al consumo solamente in bottiglia>.
Altri fenomeni riguardano invece produzioni con nomi simili, impiegati per indurre in errore il consumatore il quale, ricordiamo, per avere la certezza di bere un Prosecco deve leggere sulla bottiglia la scritta Prosecco DOC e deve verificare la presenza del Contrassegno di Stato (o fascetta) sulla chiusura della stessa.
In relazione alle modifiche normative introdotte nel 2009 in tema di riorganizzazione della denominazione Prosecco, il Consorzio ribadisce che, con l’eliminazione delle IGT Prosecco, fenomeni quali la diminuzione delle rese per ettaro e l’introduzione di nuove forme di controllo hanno contribuito a migliorare la qualità delle produzioni immesse in commercio offrendo al consumatore finale la massima garanzia possibile.
Oggi vi è un legame inscindibile tra i terreni iscritti alla DOC e le produzioni imbottigliate, tanto da rendere assolutamente impossibile immettere sul mercato vini correttamente etichettati ma realizzati con uve provenienti da altri territori. Pratica che eventuali operatori scorretti avrebbero potuto porre in essere con la vecchia normativa.
<L’invito che rivolgiamo sia ai consumatori finali che agli operatori commerciali – conclude il presidente Zanette - è semplice: leggere attentamente quanto indicato in etichetta. Se sulla bottiglia appare la scritta Prosecco DOC e vi è il Contrassegno di Stato, il consumatore può stare tranquillo. Berrà un Prosecco DOC>.

Albina Podda / Ufficio Stampa
M 348.4510176
Consorzio di Tutela della Denominazione
di Origine Controllata Prosecco
t +39 0422 1572383
www.consorzioprosecco.it


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