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AZIENDE
E PRODOTTI
Varato lo stoccaggio con nuovi criteri
Prosecco DOC: vendemmia 2013 all’insegna
dell’ottimismo. Presentate il 28 agosto, durante l’ormai consueto
incontro promosso dall’ICQRF per i rappresentanti delle produzioni
vitivinicole, le linee guida per i controlli vendemmiali. Focus anche
sulle modalità di gestione dello stoccaggio del Prosecco DOC
Ottimismo. Questo l’atteggiamento diffuso all’interno del
Consorzio di tutela della DOC Prosecco alla vigilia della prossima campagna
vendemmiale le cui linee guida sono state presentate stamani nel corso
di un gremito convegno tenutosi presso la sede dell’ICQRF di Susegana.
“E’ l’ottimismo della ragione – commenta il Presidente
del Consorzio, Stefano Zanette – un ottimismo che si fonda, da un
lato, sui dati che confermano il successo della nostra denominazione e,
dall’altro, sulla consapevolezza che - nonostante il peso della
dominazione sia dal punto di vista dei volumi che del valore, e i problemi
che questo comporta - il Consorzio stia utilizzando tutti gli strumenti
a sua disposizione per la valorizzazione della stessa Doc Prosecco”.
Una valorizzazione che punta, così come chiesto dal mondo della
produzione, al mantenimento del valore del Prosecco lungo tutte le fasi
dell’intera filiera. Un aspetto non marginale se si considera come
alcune importanti ricerche abbiano dimostrato quanto significativamente
il prezzo possa incidere sulla qualità delle produzioni.
Il mantenimento dell’equilibrio tra domanda e offerta è un
processo che il Consorzio, grazie alla normativa vigente, può assicurare
ad esempio mediante il provvedimento di stoccaggio recentemente approvato
dalle Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto. Un provvedimento che consente
ai produttori di commercializzare come Prosecco DOC i vini ottenuti dalla
vinificazione delle uve fino ad un massimo di 145 quintali /ettaro per
i vigneti in piena produzione, e fino ad un massimo di 87 quintali /ettaro
per i vigneti al secondo ciclo vegetativo. Restano esclusi dal provvedimento
dello stoccaggio i vini biologici.
La parte eccedente tali limiti, a discrezione del produttore, potrà
essere stoccata o riclassificata fino alla concorrenza massima dei volumi
previsti dal disciplinare. Solo su richiesta motivata del Consorzio, e
conseguente decreto delle due Regioni di riferimento, le produzioni stoccate
potranno essere, in tutto o in parte, commercializzate come Prosecco DOC,
per soddisfare eventuali maggiori richieste del mercato.
“Lo sappiamo - continua Zanette - non tutti i provvedimenti fin
qui adottati, come l’obbligo del contrassegno di Stato, il blocco
degli impianti e il recente provvedimento di stoccaggio, vengono digeriti
facilmente dal mondo della produzione, ma nascono tutti dalla volontà
di creare una denominazione solida che possa, nel tempo, reggere il confronto
con le più importanti IG (Indicazioni Geografiche) presenti sui
mercati internazionali”.
Le scelte fin qui adottate dall’Assemblea e dal Consiglio di Amministrazione
del Consorzio si inseriscono infatti in un progetto che va oltre la contingenza
dell’oggi ma guardano al futuro. Un futuro che necessariamente deve
affondare le sue radici su fondamenta solide create con provvedimenti
che molto spesso costano sacrifici ma che, a lungo andare, premiano il
lavoro svolto.
In tal senso sono stati apprezzati i nuovi criteri per l’applicazione
dello stoccaggio in vista della prossima vendemmia: non un taglio lineare
delle produzioni ma un provvedimento attento a non penalizzare i viticoltori
che hanno optato per vigneti con rese più basse puntando a una
migliore qualità, o le cui vigne hanno subìto danni da calamità.
Oltre alle già citate produzioni biologiche che non vengono interessate
dallo stoccaggio.
“Gestire una denominazione che coinvolge oltre 10.000 produttori,
oltre 1.300 vinificatori e più di 300 case spumantistiche situati
nelle nove province di due regioni, non è una cosa facile –
continua Zanette – Ci sono realtà e sensibilità diverse
da zona a zona e da azienda ad azienda, senza parlare degli aspetti normativo-procedurali
che distinguono il Veneto e il Friuli Venezia Giulia e che comportano
sforzi notevoli nel far sì che non sussistano discriminazioni di
trattamento tra le diverse aree di produzione”.
Anche la questione dell’erga omnes – che in questi mesi ha
comportato l’obbligo, da parte di tutti i soggetti iscritti al sistema
di controllo certificato, del pagamento al Consorzio di un contributo
a favore dell’attività di promozione e di tutela –
inizialmente è apparsa ad alcuni come un’ulteriore imposta
ma, una volta spiegata, ai più è risultata giustificata
dal lavoro fin qui svolto e da quello che rimane da fare.
Guardando alla vigna: nonostante l’inclemenza di un clima caratterizzato
da una primavera eccessivamente piovosa seguita da un paio di mesi di
carenza idrica, l’ottimismo permane per una produzione che in termini
di volume dovrebbe assestarsi sui livelli registrati mediamente nelle
ultime campagne vendemmiali. Quanto alla qualità, certamente essa
beneficerà dell’attività di sensibilizzazione svolta
dal Consorzio nei confronti del mondo produttivo, circa un approccio moderno
e sostenibile di salvaguardia dell’ambiente e della salute delle
persone che lo abitano.
Albina Podda / Ufficio Stampa
M 348.4510176
Consorzio di Tutela della Denominazione
di Origine Controllata Prosecco
t +39 0422 1572383 – f +39 0422 1572385
www.consorzioprosecco.it
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