AZIENDE E PRODOTTI

Consiglio veneto approva tutela legge pane fresco
Per valorizzare i panifici l'istituzione del marchio "forno di qualità"

Arriva una nuova legge in materia di produzione e vendita di pane: Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato (con 23 voti a favore e 14 astenuti) nuove disposizioni che, attraverso un registro e un marchio di qualità, distinguono tra pane industriale e pane artigianale al fine di tutelare il pane fresco prodotto e commercializzato in giornata. Obiettivo dell'iniziativa legislativa - ha spiegato il relatore del provvedimento Bruno Cappon (Lega) - è promuovere e tutelare chi fa il pane fresco in giornata, a vantaggio dei consumatori e di chi continua a praticare il mestiere del fornaio coniugando tradizione e qualità. Regolamento, registro e marchio di qualità sono gli strumenti che la legge utilizza per fare chiarezza e a regolare in modo trasparente la concorrenza tra forni e punti vendita, tra panifici artigianali e aziende che commercializzano prodotti precotti o congelati, premiando così la qualità del pane impastato, lievitato e sfornato in giornata. Per valorizzare i panifici che sfornano prodotti tipici, espressione delle tradizioni culturali e culinarie del Veneto, si prevede l'istituzione del marchio "forno di qualità" e di un registro regionale delle specialità tipiche del Veneto. In caso di mancato rispetto dei requisiti dell'arte panificatoria o dei relativi obblighi formativi scatteranno sanzioni variabili dai mille ai 12 mila euro, destinate a raddoppiare in caso di recidiva.
Pur condividendo l'esigenza di valorizzare chi produce il vero pane fresco rispetto a chi vende pane surgelato di incerta provenienza, i rappresentanti del Pd hanno espresso riserve sulla legge. "Non è vero che questa legge non creerà nuovi adempimenti e nuova burocrazia per i panificatori", ha rilevato Claudio Niero, correlatore di opposizione. Niero ha evidenziato gli obblighi di formazione e di aggiornamento previsti per i responsabili della produzione (adempimento aggiuntivo rispetto a quanto richiesto dalla legislazione statale) e l'istituzione del registro regionale delle specialità da forno tipiche della tradizione veneta. "Gli operatori ci chiedono di svolgere una vigilanza efficace sull'applicazione delle norme statali e comunitarie che già esistono a tutela del loro lavoro e dei consumatori - ha aggiunto Niero - non ulteriori oneri Si rischia di creare una norma inutile che non produrrà alcun risultato, se non creare ulteriori appesantimenti alla categoria e impegnare la Regione nel difficile compito, forse impossibile, di regolamentare la tipicità dei prodotti da forno di origine veneta". (www.ansa.it)



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