AZIENDE
E PRODOTTI
L'accordo del 28 maggio 2013 per l'esportazione negli
USA dei salumi italiani porta i suoi frutti
+6,1 milioni di euro nel solo mese
di giugno rispetto all'anno scorso. Il punto della situazione sul mercato
internazionale si farà nell'ambito di Italpig, la Rassegna Suinicola
di Cremona in programma dal 24 al 27 ottobre 2013.
L’accordo di libero scambio che dal
28 maggio scorso ha permesso all’Italia di esportare verso gli Stati
Uniti salumi a breve stagionatura ha dato i suoi frutti. Nel solo mese
di giugno le quantità esportate hanno fatto segnare un +19,8% in
termini di volumi, pari a un +25,9% in valore rispetto allo stesso mese
dell’anno prima. La traduzione delle percentuali si concretizza
in 507 tonnellate di prodotto e 6,1 milioni di euro.
Meno maiali sul mercato e calo dei prezzi
delle materie prime sono i principali fattori che hanno fatto salire le
quotazioni
I dati arrivano da Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole)
di Mantova, e sono riportati nel rapporto mensile sull’andamento
economico del settore suinicolo. “In questi ultimi mesi –
approfondisce l’argomento Gabriele Canali, direttore di Crefis –
abbiamo assistito a una evoluzione positiva delle quotazioni dei suini
sia per il consistente calo dei prezzi delle materie prime, sia per effetto
dell’apprezzamento del suino pesante. Dopo un inizio anno partito
tra molte difficoltà, da giugno in avanti i prezzi hanno premiato
e, cosa mai avvenuta, in alcune sedute al mercato di Mantova si è
arrivati addirittura a 1,80euro/kg, cifre mai raggiunte. Tra i fattori
che hanno determinato questa situazione una menzione merita anche la riduzione
dell’offerta che ha investito non solo il mercato interno, ma anche
quello europeo e internazionale e questo, come sempre accade nella logica
della compravendita, favorisce l’innalzamento dei prezzi”.
I prosciutti crudi smarchiati stanno garantendo
una maggiore redditività rispetto a quelli del circuito tutelato.
Un aspetto che non può essere sottovalutato
In base all’elaborazione condotta da Crefis, a settembre i prezzi
dei suini da macello hanno incassato un +4,2% rispetto ad agosto, raggiungendo
la media di 1,757euro/kg. Il comparto viaggia col vento in poppa quindi?
“Sarebbe azzardato confermare un’affermazione di questo tipo
– sottolinea Canali – perché in effetti un elemento
di preoccupazione c’è e riguarda la perdita di redditività
dei prosciutti crudi, in particolare le Dop Parma e San Daniele, a vantaggio
di quelli non marchiati, al punto che la redditività di questi
ultimi nella fase di stagionatura è ormai stabilmente superiore
a quella registrata nelle produzioni del circuito tutelato. Purtroppo
la quota dei crudi Dop destinata all’export non compensa il gap
negativo e questo innesca motivi di ulteriore preoccupazione per la redditività
delle aziende”.
Servono partnership forti e ben coordinate.
Così si recuperano margini di efficienza non solo nelle aziende
suinicole ma anche in quelle di macellazione
Come si esce da questa situazione? “La programmazione produttiva
che i Consorzi di tutela del Parma e del San Daniele saranno chiamati
a elaborare è orientata a valorizzare l’offerta per ottenere
una migliore redditività, ma si tratta di un’operazione che
si rivelerà molto complessa e di non facile applicazione. La minore
disponibilità di suini favorisce una maggiore tonicità del
mercato ma la vera svolta, a mio avviso, deve essere quella di partire
in tempi brevissimi con il Sistema di qualità nazionale (Sqn) per
la carne fresca del suino pesante, ripartendo dai passaggi positivi che
aveva portato avanti il Gran Suino Padano. Non basta – incalza Canali
– Credo sia ormai indispensabile rafforzare il coordinamento tra
Op e Distretti, superando motivi di conflittualità a vantaggio
di una più proficua collaborazione tra allevatori e macellatori:
per competere su un mercato globale sempre più agguerrito l’unica
strada è quella che unisce realmente e stabilmente tutti gli attori
della filiera, dando vita a partnership forti e ben coordinate. In questo
modo si recupereranno margini di efficienza che non riguardano solamente
gli allevatori ma anche i macellatori”.
Il tema della governance del comparto suinicolo
nazionale sarà al centro del dibattito che alla prossima edizione
di Italpig – Rassegna suinicola di Cremona (CremonaFiere 24-27 ottobre
2013) si svilupperà sulle difficoltà che vivono quotidianamente
gli allevatori. Un’occasione di approfondimento e ulteriore conoscenza
delle possibili vie di soluzione.
Paolo Bodini
Responsabile Ufficio Comunicazione di CremonaFiere
Chief Communications Officer of CremonaFiere
Tel. +39 0372-598206
Cell.+39 345-2586239
Questo sito web utilizza solo cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento. Per saperne di pił
Torna all'indice di ASA-Press.com
|