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AZIENDE
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Riso, De Girolamo: importazioni mettono in
crisi settore, commissione approfondisca la questione
Lo ha detto il Ministro delle politiche
agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, da Bruxelles dove
ha partecipato a una riunione del Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura
e della Pesca nell'ambito del quale è stato presentato un apposito
documento che evidenzia queste criticità e al quale hanno aderito
Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Bulgaria, alle quali si sono aggiunte
Ungheria e Romania durante il dibattito.
“Le importazioni di riso a dazio zero stanno creando sensibili squilibri
di mercato nel nostro settore produttivo. Attraverso questo regime agevolato
stiamo assistendo ad un incremento davvero consistente di importazioni
da alcuni Paesi di quantitativi di riso lavorato della varietà
‘indica’, a prezzi estremamente competitivi, con i quali le
nostre filiere non hanno alcuna possibilità di competere. Si sta
quindi determinando una situazione di estrema difficoltà per le
imprese italiane e ciò sta creando grandi disagi nelle nostre zone
agricole sia in termini di reddito che di occupazione. È necessario
dunque che la Commissione approfondisca la questione delle importazioni
di riso e valuti la possibilità di attivare opportune misure nell’ambito
di quello che è già previsto nella vigente regolamentazione.
Volevo, inoltre, ricordare come esista la possibilità in questo
caso di attivare la clausola di salvaguardia”.
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali,
Nunzia De Girolamo, da Bruxelles dove ha partecipato a una riunione del
Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca nell'ambito
del quale è stato presentato un apposito documento che evidenzia
queste criticità e al quale hanno aderito Francia, Spagna, Portogallo,
Grecia, Bulgaria, alle quali si sono aggiunte Ungheria e Romania durante
il dibattito.
“La coltivazione del riso – ha aggiunto il Ministro –
è concentrata in alcune regioni europee che sono altamente specializzate.
Ci sarebbero quindi conseguenze davvero rilevanti, con serie ripercussioni
nel tessuto economico e sociale, nelle zone agricole dove la coltura del
riso assume una particolare rilevanza in termini di reddito e di occupazione”.
(www.aiol.it)
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