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Assolatte all’Ue: si salvi l’export di formaggi italiani in
Cina
Sono una new entry nell'alimentazione dei cinesi,
che li ritengono alimenti chic e raffinati, emblemi del gusto italiano
per la buona tavola e per il bel vivere. E così i formaggi stanno
guadagnano spazio sul mercato cinese.
"Nel primo trimestre 2013 – sottolinea Assolatte - l'export
dei formaggi italiani è aumentato del 67% in quantità e
del 78% in valore rispetto allo stesso periodo del 2012. E il trend positivo
prosegue da alcuni anni".
Ma l'espansione dei formaggi italiani in Cina è a rischio: una
nuova legge sulla sicurezza alimentare pone dei paletti sanitari all'import
caseario e introduce delle norme che possono precludere l'attuale flusso
di esportazione. Per scongiurare questa ipotesi, Assolatte ha sensibilizzato
immediatamente le autorità italiane ed europee sollecitando un
intervento in tempi rapidi.
Tutto nasce dalla circolare applicativa con cui l'Agenzia della Sicurezza
Alimentare cinese (AQSIQ) ha chiarito le disposizioni inerenti l'importazione
in Cina dei prodotti alimentari, fra cui i lattiero-caseari. Questa norma
desta molte perplessità perché presenta numerose criticità:
ad esempio sulle registrazioni, sulle eventuali non conformità,
sui nuovi parametri che sono a discrezione dell'AQSIQ. Per queste ragioni
l'Unione Europea e gli Stati membri, fra cui l'Italia, hanno chiesto il
rinvio delle disposizioni purtroppo senza ottenere risposta.
A questo punto, Assolatte si è attivata presso il ministero della
Salute e presso l'Ambasciata italiana a Pechino evidenziando gli aspetti
che possono precludere il mercato cinese ai formaggi italiani: l'introduzione
della quarantena per i formaggi a latte crudo stagionati, la richiesta
di certificati di analisi per ogni spedizione, la ripetizione delle procedure
per la prima esportazione anche in caso di cambiamento del porto di ingresso,
la mancanza di chiarezza sui parametri analitici.
"Il nostro intervento è stato molto apprezzato, tanto che
l'Ambasciata italiana a Pechino ha sottolineato in una nota ufficiale
l'importante ruolo svolto da Assolatte nell'evidenziare alcuni aspetti
importanti per le nostre esportazioni", commenta il delegato della
presidenza, avv. Adriano Hribal. "Gli elementi che abbiamo fornito
sono anche serviti per redigere una comunicazione, che è stata
inviata ai massimi livelli delle amministrazioni cinesi coinvolte sia
nella redazione dei testi normativi che nell'applicazione pratica delle
nuove disposizioni. Particolare soddisfazione ci è venuta dal fatto
che questa comunicazione è stata condivisa non solo dagli Stati
membri Ue interessati ma anche da Argentina, Canada, Cile, Giappone, Svizzera
e Stati Uniti".
La Cina rappresenta un mercato dalle interessanti potenzialità
per i formaggi italiani: i consumi pro capite sono ancora molto ridotti,
ma il bacino dei consumatori si va estendendo e non è più
limitato alle comunità di stranieri residenti in Cina. Nel 2012
dall'Italia sono arrivati in Cina 898 tonnellate di formaggi, per il 40,6%
rappresentati da formaggi freschi, come mozzarella e ricotta. Anche a
valore i formaggi freschi sono al primo posto, poiché generano
il 31,1% dei 4,6 milioni di euro totali realizzati dall'export caseario
italiano in Cina nel 2012. Nel primo trimestre 2013 sono aumentate le
vendite di tutte le tipologie di formaggi italiani e i prodotti più
dinamici sono stati il Gorgonzola e i formaggi grattugiati. (www.aise.it)
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