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AZIENDE
E PRODOTTI
Pane, in Piemonte arriva l'etichetta regionale
Far conoscere al consumatore storia,
lavorazione, certificazione di sicurezza
Pane, ecco l'etichetta regionale, che descrive composizione, metodi di
lavoro, storia.
Questo il risultato di una legge in Piemonte, approvata dal Consiglio
regionale sulla panificazione artigianale: dietro di essa, una proposta
bipartisan di Lega Nord e SEL.
Obiettivo del provvedimento, impreziosire il pane con una serie d'informazioni
complete: ingredienti, tipo di lavorazione, certificazioni di qualità,
igiene e sicurezza. Allora, spiegano i politici, "La legge, a cui
seguirà un regolamento tecnico, servirà principalmente a
tutelare i consumatori che potranno essere informati con una specie di
bollino su che tipo di pane stanno mangiando, se fresco, prodotto con
farine a chilometri zero e lavorazioni artigianali oppure impastato sei
mesi prima, soprattutto nei grandi laboratori dell'Est da cui proviene
oggi tra il 15 e il 20% del pane venduto in Piemonte e poi scongelato
e cotto nella GD".
Pur giudicata positivamente, la legge ha suscitato alcune perplessità:
in particolare, si teme che in tempo di crisi, si scatenino, guerre tra
panificatori, con gli sconfitti bollati come "inferiori". Tra
i più vulnerabili, i produttori di pane freddo.
A fugare i dubbi, Piero Rigucci, presidente regionale associazione panificatori:
"A noi non interessa che questa produzione sparisca o che le aziende
smettano di venderlo. La nostra non è una battaglia di casta, né
riteniamo che quei prodotti siano migliori o peggiori dei nostri. Sono
però due tipologie di pane molto diverse: uno è prodotto
la notte e venduto in giornata, l'altro ha una storia molto più
lunga. Chiediamo soltanto che il consumatore ne sia a conoscenza e sia
consapevole della differenza". (Matteo Clerici - www.newsfood.com)
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