AZIENDE E PRODOTTI

Culatello, Fava: disciplinare l'uso della denominazione

L'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava ha scritto al ministro per le Politiche agricole Nunzia De Girolamo in merito alle problematiche che stanno interessando le produzioni di 'Culatello di Zibello' Dop, recentemente evidenziate anche dal relativo Consorzio di tutela, dall'associazione Strada del Culatello e sottoscritta dagli stakeholders dei territorio interessati. "Oggi le produzioni del 'Culatello di Zibello' sono in calo del 40 per cento rispetto al 2011 - afferma l'assessore lombardo -. La tendenza positiva che si è affermata in oltre un decennio, foriera di tanti benefici per i territori di origine quanto qualificante per tutte le produzioni italiane nel mondo, è messa in serio pericolo dalla 'Culatta'. Tale prodotto, che non gode di alcun riconoscimento né, tantomeno, di un processo di produzione garantito, si propone infatti sul mercato - a mio avviso illegittimamente - con la denominazione generica di 'Culatello', potendo far leva su prezzi che possono essere fino al 40 per cento inferiori rispetto a quelli del 'Culatello' vero - quello 'di Zibello' - per ovvi motivi che non sto qui ad elencare".
 
DOP RISPETTANO DISCIPLINARI RIGIDI, E CONSUMATORI - "In considerazione del fatto - si legge nella missiva di Fava al ministro - che buona parte delle cosce utilizzate, come previsto dal disciplinare, provengono da suini allevati e macellati nell'ambito della filiera lombarda, ritengo la vicenda di assoluto interesse anche per l'Assessorato che rappresento e pertanto ritengo sia utile comunicarLe la piena condivisione delle preoccupazioni espresse dai soggetti sopra citati". Il 'Culatello di Zibello' è, per prestigio internazionale, una delle primarie DOP italiane. "Tale prestigio - prosegue Fava - è frutto del rispetto di un rigido disciplinare, che, assicurando la provenienza delle cosce, i metodi di lavorazione e i tempi di stagionatura, conferisce al prodotto qualità organolettiche uniche, rappresentando al contempo una garanzia per i consumatori e per il buon nome del 'Made in Italy' nel mondo".
 
RICONOSCIUTO DALL'EUROPA DAL 1996 - Questo prodotto, potendo godere di un riconoscimento ufficiale della Comunità europea fin dal 1996, ha incrementato nel corso degli anni il proprio giro d'affari, andando quasi a triplicare il numero dei produttori (dagli iniziali 8 agli attuali 22) e passando dai 22.725 pezzi prodotti nel 2000 ai 78.632 pezzi prodotti nel 2011; un incremento del giro d'affari che, trattandosi di una produzione saldamente legata al territorio, ha prodotto benefici a cascata anche per il settore turistico-gastronomico.
 
LAVORO PROUTTORI VA RISPETTATO - Una distorsione del mercato, quella evidenziata da Fava, che rischia di pregiudicare irrimediabilmente l'immagine del 'Culatello di Zibello', "andando, per usare lo stesso termine di chi mi ha preceduto sul tema, a 'volgarizzare' la Dop autentica e, con le dovute proporzioni, l'intero patrimonio agroalimentare italiano". "Ritengo - afferma Fava in ultima analisi - che il lavoro dei produttori, la cura che il Consorzio di tutela riserva a tutte le fasi della produzione, lo sforzo a livello promozionale, nonché l'attenzione dedicata dalle istituzioni locali meritino adeguata considerazione da parte del Suo Ministero". "Per questo motivo, associandomi alle richieste già formulate - aggiunge -, chiedo al ministro di attivarsi presso e con il ministro dello Sviluppo economico, per andare a disciplinare l'uso corretto della denominazione generica 'Culatello'". (http://www.regione.lombardia.it)

 


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