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AZIENDE
E PRODOTTI
Concorrenza nel mercato del Moscato
Assomoscato Puglia denuncia: con
il declassamento delle eccedenze dei Moscati d’Asti Docg è
concorrenza sleale
Moscato IGP Puglia, dopo il «no»
della Regione Puglia, alla proposizione dell’Organo MIPAF - ROMA,
per spumantizzare in altre regioni, adesso l’associazione dei produttori
vitigno moscato della regione Puglia (Assomoscato Puglia) denuncia il
rischio di un record d’invenduto mai visto per il mosto da Moscato
proprio mentre la vendemmia è ormai chiusa. Il rischio è
del collasso di un intero settore che negli scorsi anni è stato
uno splendido traino per lo stesso settore ed ha permesso ad un’ampia
categoria di agricoltori di ottenere importanti introiti e di risollevare
le proprie sorti in questo momento di ristagno dell’economia agricola-vitivinicola.
Ora il rischio è di un collasso del mercato del Moscato di Puglia,
secondo l’Assomoscato Puglia. A tal riguardo, considerata la repentina
precipitazione del prezzo delle uve moscato, che porterebbe a nuovi squilibri
di mercato a fronte della Determina n. 770 del 6 settembre scorso emanata
dalla Regione Piemonte, la quale autoritariamente deciderebbe in merito
al declassamento delle eccedenze dei Moscati d’Asti Docg. Una formulazione
Regionale che, di fatto, pone un veto sui mosti destinati a vini senza
Dop e Igp. «Essa costituisce la base per la concorrenza ripetesi
sleale in un momento di grande difficoltà per l’economia»
così, sottolineata dall’Assomoscato Puglia. Tale Determina,
a parere dell’Associazione, sarebbe in contrasto con la nota del
2 agosto scorso emanata dall’organo di controllo del Ministero dell'agricoltura
per la repressione frodi l’ICQRF - creando una sleale concorrenza.
Di fatto, l’Associazione in una ulteriore nota inviata al Dipartimento
Nazionale delle Politiche Competitive della qualità agro-alimentare
e della pesca, esprime il proprio rammarico evidenziando che è
in atto un’inspiegabile corsa all’acquisto dei mosti piemontesi
anziché pugliesi o d’Italia aventi un prezzo di mercato inferiore».
La stessa associazione di produttori ha chiesto alle Autorità Centrali
di ROMA, se possibile «scrivere la varietà Moscato sui documenti
di accompagnamento (DO.CO) per i prodotti eccedentari Piemontesi anche
se utilizzabili per farne spumante. Questi ultimi, ad avviso della stessa
Associazione, è del parere di considerare i prodotti derivanti
solo spumanti generici e null’altro, al fine di consentire alle
altre Regioni Italiane di poter liberamente esercitare la commercializzazione
delle uve in causa (Moscato e Malvasia) destinate alla spumantizzazione,
previo declassamento da I.G.P., a prodotti solo varietali». L’Assoproduttori
solleva in merito problemi di tracciabilità del prodotto e invita
le Istituzioni Nazionali (MIPAF) a dare definitiva chiarezza in tale comparto.
È intendimento dell’Associazione, ove mai al momento non
esista una risoluzione immediata per tale significativo problema adire
in avvenire, con ogni mezzo, alle Autorità Nazionali e Comunitarie
preposte.
Associazione dei Produttori Vitigno Moscato
della Regione Puglia
Info stampa 348.9695601
Presidente dell’Assomoscato Puglia
3486521800
Pressnews
Eustachio Cazzorla
eusto.puglia@tiscali.it
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