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AZIENDE
E PRODOTTI
Per consumi e qualità, il primato della pasta è
made in Italy. Boom per spaghetti e dintorni in Oriente
Oltre 13 milioni di tonnellate di pasta prodotti in 45 Paesi. Un consumo
pro-capite mondiale che oscilla tra i 5 e i 6 kg e un primato che vede
spaghetti, rigatoni e gli altri 500 formati di pasta disponibili in commercio
il prodotto alimentare più presente sulle tavole del mondo e il
cibo più amato in molti Paesi, dal Brasile alla Germania. Sono
questi i numeri della Giornata mondiale della pasta, che oggi ha riunito
a Roma Ipo (International Pasta Organisation), Aidepi (Associazione delle
Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) e l'ong Oldways per fare il
punto sulla pasta, sui nuovi mercati e consumatori e per aprire una riflessione
sul ruolo di questa icona gastronomica tricolore nel futuro dell'alimentazione.
Una sfida globale in parte già vinta, almeno a leggere i dati della
prima edizione del World Pasta Day del 1998, quando la produzione di pasta
nel mondo si attestava "solo" sui 6,4 milioni di tonnellate
(meno della metà) e i paesi produttori ancora 27.
Secondo gli ultimi dati Aidepi, l'industria italiana della pastificazione
si conferma la prima al mondo, con 3.247 milioni di tonnellate prodotte.
Di queste, oltre la metà (53%) è destinata ai mercati esteri:
1 piatto di pasta su 4 (7 su 10 di quelli consumati in Europa) è
"made in Italy".
La Germania assorbe la quota più alta (il 19,3%). Seguono Francia
(15,3), Regno Unito (14,4), Stati Uniti (7) e Giappone (4,7). Questi cinque
Paesi, da soli, acquistano il 61% dell'export italiano, pari a 995 milioni
di euro.
Gli scenari più interessanti si stanno però aprendo sui
nuovi mercati, sempre più attratti dall'italian style anche a tavola:
la Russia ha assorbito, solo nell'ultimo anno, 31.440 tonnellate di pasta
(+53,9% rispetto al 2009), in Cina l'export registra un +61% in 2 anni
e in India +143% negli ultimi 5 anni. Il trend più sorprendente
si registra in Arabia Saudita con un +135,6% nell'importazione di pasta
italiana nell'ultimo anno.
Restiamo noi, ovviamente, i primi consumatori al mondo: ogni anno mangiamo
26 chili pro-capite di pasta. Meno scontato il secondo posto del Venezuela,
con 13 chili a testa, così come la Tunisia, che con 11,9 kg è
al terzo posto. Gli Usa sono noni con 8,8 kg. Nella nuova geografia dei
consumi alimentari cresce la Svezia, oggi sesto paese consumatore con
9 kg, ovvero un +63% rispetto al 1998. Da sottolineare anche la crescita
del "pasta business" in Latinoamerica dove la produzione continentale
è passata da poco più di 900mila tonnellate a oltre 3 milioni.
La pasta è in grado di esprimere non solo valori di bontà
o accessibilità economica, ma anche di civiltà, salubrità
e sostenibilità, come sottolinea Paolo Barilla, presidente di Aidepi:
«La pasta è un cibo ancestrale, come il pane, ha solide radici
che affondano in una civiltà antica ma è al tempo stesso
proiettata verso il futuro. È naturalmente semplice ed è
un prodotto fondamentale per un'alimentazione equilibrata. Anche il modello
produttivo è efficiente dal punto di vista della gestione delle
risorse naturali e pertanto con un contenuto impatto ambientale».
In occasione della giornata, diverse le iniziative in programma per celebrare
la pasta. In Italia, AIDEPI, grazie al supporto dei pastai italiani, donerà
circa 14 tonnellate di pasta (170mila pasti in 12 regioni) alla Caritas,
mentre negli Stati Uniti un'iniziativa di educazione alimentare coinvolgerà
fino a 1.200 istituti e 700mila bambini del South Carolina.
Sempre per l'occasione, la casa editrice Alinari ha presentato il volume
"Un capolavoro chiamato pasta. Uno stile alimentare globale":
un viaggio – anche per immagini – attraverso la storia della
pasta dalle origini, l'universo produttivo, le sue virtù nutrizionali,
le sue citazioni nella letteratura, nel cinema e nella pubblicità.
Infine, stasera all'Open Colonna del Palazzo delle Esposizioni di Roma,
tre grandi chef – Antonello Colonna, Mauro Uliassi e Ciccio Sultano
– interpreteranno in chiave gourmet la versatilità di questa
icona italiana con tre ricette d'eccezione. (Federico (De Cesare Viola
- www.ilsole24ore.com)
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