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AZIENDE
E PRODOTTI
VINI SPUMANTI D’ITALIA: SPUMEGGIANTE EXPORT
Nel primo semestre 2012 +9,2% il valore al consumo export,
pari a+175 mil € base annua
Ancora positivo il consumo all’estero dei vini spumanti italiani,
quanto emerge dalle periodiche consultazioni di OVSE, grazie ai referenti
in 48 paesi. L’Europa, che rappresenta ancora il 57% dei volumi
e il 51% del valore globale di mercato, fa segnare un +7% in valore e
un –2% nei volumi, con Francia, Spagna, Portogallo e Germania in
calo e Svizzera, Norvegia, Svezia, Austria e UK in crescita. Germania
e UK restano i principali mercati. Nei Paesi terzi l’export degli
spumanti (per il 96% appannaggio del metodo italiano di Prosecco, Asti
e Valdobbiadene) segna un +14% in volumi e + 17% in valore assoluto, con
punte rappresentate da Giappone e Estremo Oriente attestati su +20% in
valore e +11% in volumi. Numeri ancora piccoli in assoluto, ma interessanti:
circa 2 milioni di bottiglie in più rispetto al 2011. In Russia
cresce il Prosecco e altri spumanti generici di origine piemontese e lombardi,
a scapito dell’Asti Docg che segna un calo in volumi del 50% (3,5
milioni di bottiglie consumate, contro i 7,0 milioni nei primi 6 mesi
del 2011). In totale l’area “exUrss” registra un incremento
di consumi del 8% con un incremento dei valori del 2%. Un mercato difficile
e altalenante, dovuto a imposte aggiuntive. Oltreoceano, i diversi mercati,
segnano numeri differenti: se Canada e Usa mantengono un trend crescente,
il Brasile e il sud America dopo la scorpacciata di fine anno 2011, segnano
per la prima volta un dato stabile. Nel 2012 ci sono i presupposti per
superare il fatturato record di 4,2 mld di Euro per tutto il vino italiano.
Un richiamo forte al Governo italiano. In Italia cresce produzione, volumi
spediti e valore all’origine, ma le spedizioni sul mercato interno
sono calate del 10,1%, i consumi del 6,9%, a fronte di un prezzo medio/bottiglia
all’origine aumentate del 3,1% e un prezzo sullo scaffale a +2,2%
rispetto al primo semestre 2011. Vanno meglio i Docg (Franciacorta e Valdobbiadene)
che i Doc (Prosecco e marchi leader del metodo classico). Il calo dei
consumi nazionali si registra in tutti i canali, meno nelle aree tradizionali
di produzione. Giampietro Comolli, fondatore di OVSE:<<Per il semestre
vuol dire un calo di consumi interni di 4,5 milioni di bottiglie, pari
a -36 milioni di euro di giro d’affari. Senza Export, il mercato
dei vini italiani e vini spumanti segnerebbe una decrescita. All’estero
le DOP Asti e prosecco sono simbolo del nostro Paese, riconoscimento e
consolidamento del rapporto identità/valore, su cui puntare. Il
Governo italiano deve rivolgere maggiore attenzione agli asset economici
del Paese: vino, alimentari, turismo, moda>>.
Giampietro Comolli
+393351996531
comolli@ovse.org
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