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Bottiglie di vino: tappo di sughero, di plastica o a vite? Qual è
il migliore?
In molti Paesi ormai i tappi a vite per le bottiglie di vino
sono consuetudine ma gli italiani faticano ad accettare questa modernità.
Un rifiuto basato soprattutto su sensazioni emotive, ma non privo di base
scientifica stando a uno studio dell'Università di Bordeaux che
ha preso in considerazione la permeabilità all'ossigeno delle diverse
chiusure.
L'aria è il miglior amico e al contempo il peggior nemico del vino.
A dosi basse, per esempio, la microssigenazione può favorire la
formazione di piacevoli aromi fruttati ma quando l'ossidazione è
eccessiva aumentano i tenori di acetaldeide e acetato di etile che determinano
un odore rispettivamente di mele marce e di smalto per unghie. Tenere
sotto controllo il livello di ossigeno nella bottiglia di vino è
quindi un aspetto molto importante per i viti-vinicoltori.
Il problema si pone quando arriva il momento di decidere quale tappo scegliere
per garantire una buona conservazione di vini venduti in bottiglioni da
1,5 -2 litri al supermercato, in una fascia di prezzo medio-bassa. I comuni
tappi sintetici sono poco consigliabili, visto che si rivelano altamente
permeabili all'ossigeno, meglio allora quelli a vite (vedi foto).
La tecnologia ha però fatto molti progressi negli ultimi anni e
sono disponibili sul mercato tappi sintetici di nuova generazione che
garantiscono una bassissima permeabilità all'ossigeno. Si tratta,
appunto, di prodotti nuovi che si possono considerare solo lontani
parenti dei più comuni tappi sintetici, in silicone.
Non sono da escludere anche quelli di sughero ma dipende dalla qualità*,
perché la permeabilità all'ossigeno dipende dal numero e
dalla dimensione dei canali intercellulari la cui dimensione può
variare da 30 a 100 nm. È per questa variabilità nella composizione
del sughero che si registrano diverse valutazioni e sorprese nei risultati
delle ricerche scientifiche.
La concentrazione minima di ossigeno nello spazio di testa, trovata dai
ricercatori in una bottiglia chiusa con un tappo di sughero naturale è
stata di 1,31 mg/l, equivalente alla quantità di ossigeno che,
chiusa con questi tappi, permea nell'arco di 3-4 mesi. Nel caso dei tappi
sintetici o a vite, sono stati riscontrati tenori in ossigeno corrispondenti
a quelli di una bottiglia chiusa con tappo di sughero per 8-10 mesi.
Ne consegue che i tappi sintetici e a vite hanno una permeabilità
doppia o tripla rispetto a quelli di sughero e pertanto sono consigliati
soprattutto per le bottiglie destinate a vini giovani, beverini, da bere
dopo poco tempo dall'acquisto.
Non è però solo una questione di odori cattivi, perché
bisogna mantenere il colore del vino, specie sui bianchi. È il
caso del Sauvignon blanc. Laddove la gestione dell'ossigeno è stata
meno accurata si è notato un aumento della tonalità gialla
nel tempo, con concentrazioni elevate, dopo 24 mesi, di composti indesiderati
che aumentano la torbidità del vino. Non diamo però eccessive
responsabilità al tappo. Le condizioni di conservazione, come temperatura,
luce ed umidità, hanno un'influenza decisiva sullo sviluppo del
vino in bottiglia.
* Per i tappi sintetici non si tratta di qualità ma di tecnologia,
vecchia e nuove generazione, materiali e tecnologia di costruzione completamente
diversi.
(Alberto Grimelli - www.ilfattoalimentare.it)
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