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AZIENDE
E PRODOTTI
Coldiretti, in cina e’ lo spumante a
crescere di piu’ (+ 235 %)
E’ lo spumante italiano a far registrare il maggior aumento della
domanda in Cina dove il consumo è più che triplicato (+235
per cento) nel 2011 anche grazie alla presenza di almeno 2,7 milioni di
persone con un patrimonio personale netto di oltre 6 milioni di yuan (oltre
600.000 euro) che apprezzano il cibo italiano, secondo il rapporto sul
consumo dei beni di lusso da parte dei cinesi, redatto dalla Industrial
Bank in collaborazione con l'Istituto di ricerca Hurun. E’ quanto
emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione della visita
del Presidente del Consiglio Mario Monti in Cina che può rappresentare
l’occasione per riequilibrare i rapporti commerciali nell’agroalimentare
tra i due Paesi che esprimono le cucine più famose nel mondo.
Il balzo della domanda di spumante italiano in Cina, dove sono state spedite
7,6 milioni di bottiglie, soprattutto di Prosecco, nel 2011 traina in
realtà - sottolinea la Coldiretti - le esportazioni di tutto il
comparto agroalimentare. L’Italia – precisa la Coldiretti
- ha esportato cibo e bevande per un valore di 248 milioni di euro nel
2011 in aumento del 30 per cento rispetto allo scorso anno. A piacere
ai cinesi, oltre ai vini per un importo di 67 milioni di euro in crescita
record del 63 per cento, anche se l’Italia e superata dalla Francia,
ci sono - continua la Coldiretti - l’olio di oliva con 24 milioni
di euro in crescita del 4 per cento, i dolci ed i biscotti con 10 milioni
di euro (+20 per cento), la pasta con 5,3 milioni con un incremento del
60 per cento e formaggi 2,7 milioni in aumento del 42 per cento.
Tuttavia - sostiene la Coldiretti - la bilancia commerciale nell’agroalimentare
risulta ancora fortemente squilibrata con gli arrivi dalla Cina in Italia
che in valore sono stati di 589 milioni di euro nel 2011, in aumento del
18 per cento e pari a più del doppio delle esportazioni del Made
in Italy nel gigante asiatico. Dalla Cina in Italia – precisa la
Coldiretti - arrivano soprattutto concentrato di pomodoro, aglio, semilavorati
di frutta e verdura e legumi secchi. Per riequilibrare i rapporti è
necessario - conclude la Coldiretti - rimuovere le barriere commerciali
ancora presenti in Cina. Nonostante il miglioramento dei rapporti con
l’apertura ad alcune produzioni italiane, rimangono ancora importanti
le barriere fitosanitarie che limitano l’esportazione di prodotti
ortofrutticoli poiché i dossier devono essere discussi prodotto
per prodotto e questo provoca una notevole lungaggine nelle trattative.
(www.coldiretti.it)
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