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AZIENDE
E PRODOTTI
Prosecco Superiore: crescita fa rima con sostenibilità
I dati del Centro Studi sul Conegliano Valdobbiadene Prosecco
Superiore si confermano positivi ma non mancano le sfide per il futuro.
Se ne è parlato sabato 15 dicembre 2012 nell’ambito dell’incontro
annuale, trasformato in summit internazionale sulla sostenibilità
ambientale
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore si conferma lo spumante
docg italiano più amato. A dimostrarlo sono i dati del Centro Studi
del Distretto Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, presentati,
sabato 15 dicembre 2012, a Solighetto di Pieve di Soligo (TV). Nonostante
la difficile congiuntura che sta attraversando l’economica italiana,
la Denominazione dimostra un buono stato di salute. L’esame dei
dati 2011 della Denominazione conferma il trend che, dal 2003-2011 ha
segnato una crescita in volume pari al 74%, raggiungendo un mercato di
quasi 70 milioni di bottiglie ed un incremento in valore del +68% rispetto
al 2003 arrivando ad un giro d’affari di oltre 420 milioni di euro.
Il mercato premia quindi l’area storica di produzione del Prosecco
che, tuttavia, guarda agli impegni futuri. Tra questi il primo è
rendere la viticoltura più sostenibile per l’ambiente. Con
la finalità di confrontarsi con alcune delle più interessanti
esperienze internazionali, durante la presentazione del 15 dicembre 2012
sono intervenuti relatori autorevoli come Dominique Moncomble, Direttore
dei Servizi Tecnici del Comitato Interprofessionale Vini Champagne, Vasco
Boatto, responsabile del Centro Studi di Distretto Conegliano Valdobbiadene
Prosecco Superiore, Eugenio Pomarici, docente dell’Università
Federico II di Napoli, Francesco Iacono, responsabile Arcipelago Muratori
e Giancarlo Gramatica, Client Service Director di IRI Simphony Group.
MA PARTIAMO DAI DATI DI MERCATO.
In Italia
In questi nove anni la crescita in volume sul mercato italiano ha registrato
un tasso medio annuo pari al 7,7%, segnalando, relativamente, le migliori
performance nelle macro regioni del Nord Est, con un +76,5% in raffronto
al 2003, e nelle regioni centrali e meridionali del Paese (mediamente
pari a un +8% all’anno). Riguardo i canali, la Distribuzione Moderna
è passata da 6,02 a 13,02 milioni di bottiglie, segnalando un +116,1%
in raffronto al 2003, come evidenziato dall’intervento di Giancarlo
Gramatica. Contestualmente, l’Ho.Re.Ca e i grossisti, con oltre
il 50% delle vendite nazionali, confermano il ruolo fondamentale nella
valorizzazione del prodotto, soprattutto per le categorie a maggiore valore
aggiunto.
Anche il livello dei prezzi ha registrato performance interessanti: nonostante
la difficile congiuntura, le aziende sono riuscite a mantenere inalterate
le posizioni e focalizzare il 63,5% dei volumi, nel segmento dei vini
Premium.
Nel mondo
Oggi i vini del Conegliano Valdobbiadene DOCG si vendono in oltre 80 Paesi
per un volume di oltre 28 milioni di bottiglie. Il valore all’origine
dell’export del Prosecco Superiore DOCG è stimato sui 115
milioni di euro, con un aumento pari al 10,2% su base annuale, e l’export
rappresenta oggi il 42% delle vendite.
Tale percentuale ne dimostra una propensione alle esportazioni molto prossima
a quella dello Champagne, a riprova del crescente apprezzamento del Prosecco
Superiore DOCG presso il consumatore internazionale di vini spumanti.
La Germania mantiene il ruolo di mercato leader a livello mondiale guadagnando,
negli ultimi 9 anni, una quota di mercato di oltre 5 milioni di bottiglie,
pari a un +156,2% dei volumi, mentre il mercato Nord americano si colloca
in seconda posizione con una significativa crescita dell’export,
trainato da un +180,8% degli USA.
Performance positive sono registrate anche dalla Svizzera, che si contraddistingue
per la significativa crescita nell’ ultimo anno, segnalando un +29,9%.
Le potenzialità di crescita della Denominazione sono confermate
dalle performance dell’export verso le altre destinazioni europee
(es. Paesi europei dell’Est Europeo, Russia, Scandinavia, Benelux,
ecc.) ed extra europee (es. Paesi dell’America Latina, Brasile,
Oceania, Canada, altri Paesi asiatici ed africani).
Dall’esame sul livello dei prezzi nei quattro dei principali mercati
di esportazione (Germania, Svizzera, Regno Unito e USA) emerge come, in
rapporto alla media delle esportazioni italiane di spumante, il Conegliano
Valdobbiadene registra valori mediamente pari al + 40%.
Dare valore alla differenza
Con l’introduzione della docg Conegliano Valdobbiadene e la creazione
della doc Prosecco, per i produttori dell’area storica è
emersa l’esigenza di differenziare il proprio prodotto dando maggiore
valore al prodotto della viticoltura di collina. Con questo obiettivo
è nato il progetto Rive, vino prodotto da singoli vigneti posti
nelle zone più vocate, spesso su pendenze estreme. Questo progetto
sta dando oggi i suoi frutti. I dati, infatti, confermano come il Superiore
di Cartizze DOCG e del Rive DOCG si posizionino nelle fasce più
alte, Ultrapremium per il primo, Premium e Super Premium per il Rive che,
nell’ultimo anno, ha registrato un incremento di produzione del
+ 60,8% .
L’imperativo per il futuro unisce Prosecco Superiore e Champagne:
rendere la viticoltura in armonia con l’ambiente
Il mercato, quindi, premia l’area
di produzione storica per il prosecco, le colline di Conegliano Valdobbiadene.
I produttori però non si adagiano sugli allori e pensano già
al futuro. Il primo imperativo sarà ridurre ulteriormente l’impatto
ambientale e per questo il Consorzio di Tutela ha già messo in
atto diverse azioni. La più importante è certamente l’innovativo
Protocollo Viticolo, primo codice di autoregolamentazione che disciplina
l’uso dei fitofarmaci da parte dei produttori e che diverrà
presto obligatorio. Accanto a questo, molte sono le sperimentazioni, dalla
conservazione della biodiversità alla valorizzazione del paesaggio.
La sensibilità alla tematica, d’altro canto, è sempre
maggiore anche da parte dei produttori, come dimostrato dall’intervento
di Vasco Boatto sull’indagine svolta tra i produttori di Conegliano
Valdobbiadene. Molte di queste azioni accomunano la denominazione alla
Champagne, rappresentata durante l’evento da Dominique Moncomble.
La regione simbolo delle bollicine ha in questi anni avviato progetti
concreti per la riduzione dell’impatto ambientale, dandosi anche
obiettivi e tempi per la riduzione di utilizzo dei fitofarmaci o delle
emissioni di Co2, solo per citarne alcune.
Molte sono però le regioni vinicole internazionali che stanno lavorando
in questa direzione, dalla California alla Nuova Zelanda, come dimostrato
da Eugenio Pomarici. Anche in Italia, tuttavia, non mancano progetti importanti
che uniscono alcune delle più importanti aziende vinicole italiane
come spiegato da Francesco Iacono.
Dai risultati è stata delineata, inoltre, una prima indagine dell’impegno
delle imprese imbottigliatrici negli ambiti della vitivinicoltura sostenibile,
da cui si denota il coinvolgimento delle imprese rispetto: a) azioni e
progetti di valorizzazione e conservazione dell’ambiente e del paesaggio
della DOCG; b) produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili;
c) adesione a procedure e comportamenti virtuosi che prevedono un riciclo
selettivo dei materiali utilizzati; d)
impiego di best practices rispettose dei metodi della produzione integrata,
biologica e biodinamica, e) adesione alle direttive ecocompatibili previste
dal protocollo viticolo.
Al riguardo, appare significativo menzionare la crescente sensibilità
del territorio riguardo ad approcci innovativi, come l’ecological
footprint e la formazione del capitale umano sulle tematiche di rispetto
dell’ambiente. Questi fattori insieme alla conservazione dell’ambiente
e alla valorizzazione del paesaggio (tradizionale-culturale) costituiscono
dei punti di forza del Conegliano Valdobbiadene in quanto, come dimostrano
recente studi, la ‘bellezza del paesaggio può positivamente
interessare la qualità percepita del Prosecco Superiore DOCG nell’immaginario
del consumatore. A quest’ultimo riguardo, il prezzo del prodotto
rappresenta un segnale della relazione positiva con la qualità
percepita del paesaggio e del vino.
In questo contesto, si conferma, l’importanza dell’apporto
della formazione e della ricerca assicurata dal ricco intreccio tra imprese
e Centri di formazione, in primis Scuola Enologica, e le strutture avanzate
dell’Università e i rapporti tra imprese che mantengono e
rafforzano il clima della vera ‘Scuola imprenditoriale’.
Ufficio Stampa:
Gheusis Srl – tel. 0422 928954 - Silvia Baratta 347 5835050
email: info@gheusis.com; silvia@gheusis.com
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