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AZIENDE
E PRODOTTI
A Pizzaup® nasce il Manifesto della Pizza
Italiana Contemporanea
Firmato da 80 pizzaioli e 10 nomi del giornalismo italiano riuniti
a Vighizzolo d'Este per una tre giorni di approfondimenti
La sesta edizione di PizzaUp® (5/7 novembre) si è conclusa
con la stesura del Manifesto della Pizza Italiana Contemporanea: 10 principi
etico-professionali indirizzati a tutti i pizzaioli per indicare i requisiti
di una pizza intesa come piatto sano e gustoso oltre che porta di ingresso
per tutte le tasche alla buona cucina italiana.
Con il Manifesto della Pizza Italiana Contemporanea si apre una strada
nuova per la pizzeria d'autore che ha riunito nella tre giorni di Vighizzolo
d'Este (Pd) un gruppo di lavoro a cui hanno partecipato Francesca Romana
Barberini, Eleonora Cozzella, Piero Gabrieli, Elena Maccone, Renato Malaman,
Paolo Marchi, Paolo Massobrio, Gianluca Mazzella, Davide Paolini, Luciano
Pignataro, Monica Piscitelli e Chiara Quaglia.
Il Manifesto, che nasce da un lavoro di ricerca e di continuo confronto
con pizzaioli di tutta Italia che Università della Pizza® ha
portato avanti negli ultimi 5 anni, è il risultato "in diretta"
di un dibattito approfondito e carico di entusiasmo sui canoni di un piatto
della cucina e della tradizione italiane per antonomasia, che può
dare un contributo fondamentale alla diffusione e conoscenza dei grandi
ingredienti italiani, oltre ad essere una leva di sviluppo qualitativo
e quantitativo dell'intera filiera agro-alimentare. Grazie alla creatività
di quei pizzaioli che danno importanza all'approfondimento tecnico sulle
farine, sui lieviti e sulle modalità di lavorazione e cottura della
pizza, che scelgono le materie prime, dal grano ai condimenti, con un
occhio attento alla digeribilità ed alle caratteristiche nutrizionali.
Questi i dieci punti del Manifesto della Pizza Italiana Contemporanea
redatto nell'ambito di PizzaUp® e sottoscritto oltre che dai giornalisti
che hanno partecipato alla sua realizzazione anche dal Comitato Tecnico
Scientifico che organizza il simposio, e dagli 80 pizzaioli provenienti
da tutta Italia:
1_ La pizza italiana valorizza le forme, le strutture d'impasto, le cotture
e le farciture che nascono dalle tradizioni dei territori.
2_ La pizza deve anche essere espressione della creatività del
pizzaiolo, affinché il suo grado di cultura e di conoscenza del
passato diventino semi di innovazione continua.
3_ La pizza deve nascere da ingredienti e tecniche di lavorazione, conservazione
e cottura che privilegino la digeribilità del piatto a tutto vantaggio
del benessere del consumatore.
4_ La pizza trova la sua espressione di massima eccellenza se realizzata
con ingredienti di origine e produzione italiana, stimolando l'innalzamento
della qualità nell'intera filiera agro-alimentare.
5_ Tra gli ingredienti per l'impasto e per la farcitura della pizza devono
essere preferiti quelli con minor grado di raffinazione per esaltare il
valore nutrizionale originario del prodotto.
6_ L'impasto della pizza deve rispettare i tempi fisiologici di maturazione
e di lievitazione che dipendono dalle materie prime e dalla tecnica adottate.
7_ La dichiarazione d'uso di lievito madre deve essere esclusivamente
riferita al risultato di un processo di fermentazione spontanea di un
impasto di acqua e farina acidificato da ceppi di batteri lattici vivi,
e non a polveri di lievito madre essiccato che non conferiscono le caratteristiche
di digeribilità e conservabilità tipiche del lievito madre
"vivo".
8_ La carta delle pizze deve essere aggiornata secondo la stagionalità
degli ingredienti per dare al consumatore l'opportunità di alimentarsi
secondo i ritmi della natura.
9_ Il pizzaiolo ed i suoi collaboratori devono mantenere un buon livello
di decoro delle attività e degli ambienti, lavorando a vista per
trasmettere il valore della propria arte con un piatto rispettoso degli
ingredienti e dei consumatori.
10_ La pizza italiana deve dunque divenire strumento di divulgazione del
gusto italiano e della ricchezza della Dieta Mediterranea che dai suoi
prodotti trae origine.
PizzaUp® è l'unico simposio
tecnico sulla pizza italiana nato per essere un'occasione annuale di ricerca
e confronto, che avvicina la pizza alla grande cucina italiana. Una pizza
intesa come sintesi di esperienze che accomunano il pizzaiolo e i suoi
clienti attraverso il comune denominatore dell'italianità degli
ingredienti e dei gusti che disegnano tratti culturali riconoscibili anche
fuori dall'Italia. Una pizza che, come ogni buon piatto, è buona
se trasmette a chi la consuma l'identità di chi l'ha pensata e
preparata. Nelle sue passate edizioni si era già parlato, per la
prima volta nel mondo della pizza, dei vantaggi in termini di gusto e
di nutrizione delle farine macinate a pietra, della tecnica di gestione
e utilizzo del lievito madre (quello vivo che dà gusto e leggerezza),
dell'importanza di farcire la pizza con ingredienti freschi e di stagione,
di decoro del pizzaiolo nel modo di presentarsi e nel modo di lavorare
a vista, di un menu con meno pizze e più qualità, di gusto
da costruire per non confondere il palato con miscugli senza storia.
Durante questa edizione di PizzaUp® le 8 squadre di pizzaioli coordinate
da Corrado Assenza, Simone Padoan, Federica Racinelli e Marco Valletta
hanno lavorato sugli impasti e sui topping delle pizze, ma hanno anche
preso parte a seminari dedicati alla nutrizione, alla comunicazione per
immagini, all'arredamento dei locali, agli abbinamenti delle pizze con
differenti tipologie di birre.
Nell'ambito dell'evento sono stati anche assegnati per la prima i Premi
PizzaUp® alla pizza contemporanea di Simone Padoan, Beniamino Bilali,
Roberto Ghisolfi, Carmine Nasti, Claudia Tosello (categoria ricerca);
Renato Bosco, Gianfranco Iervolino, Fabrizio e Marcello Pasinelli, Ruggero
Ravagnan (categoria comunicazione).
Per maggiori informazioni: www.universitadellapizza.com e www.pizzaup.it
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