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AZIENDE
E PRODOTTI
Viterbo: Riconoscimento Igp 'patata dell'alto
viterbese'
“È un grande risultato
per il nostro territorio e per la promozione e valorizzazione dei prodotti
locali”. Con queste parole il Sindaco di Acquapendente Alberto Bambini
è intervenuto, lunedì 16 aprile al Teatro Boni di Acquapendente,
durante l'incontro per esaminare la proposta di disciplinare di produzione
del prodotto “Patata dell’Alto Viterbese” Igp. Alla
riunione erano presenti i funzionari del MiPAAF, il Direttore della Riserva
Naturale Monte Rufeno Massimo Bedini, il Presidente della Commissione
regionale agricoltura Francesco Battistoni ed un numeroso pubblico di
produttori locali. Si è notata, invece, l'assenza dell'Assessore
Provinciale all'agricoltura, dell'Assessore Regionale alle politiche agricole
e dei rappresentanti di alcuni Comuni particolarmente interessati alla
coltivazione.
“Il completamento dell'iter per il riconoscimento dell'Igp - ha
proseguito il Sindaco - è di fondamentale importanza non solo per
Acquapendente, che ospita l'impianto di trasformazione della patata, ma
per l'intero territorio interessato alla sua produzione. Con un lavoro
costante e accurato viene finalmente riconosciuta la singolarità
di una produzione agricola che caratterizza le nostre terre e la nostra
cultura, premiando l'impegno di chi da generazioni si dedica a questa
attività. Inoltre, si tratta di un'ottima opportunità lavorativa
che viene offerta sul territorio stesso”.
“La Riserva Naturale Monte Rufeno ha seguito il procedimento Igp
dal punto di vista tecnico - ha dichiarato Massimo Bedini Direttore della
Riserva -, elaborando le relazioni necessarie all'istruttoria, raccogliendo
documentazioni storiche sul prodotto e i dati sulle produzioni e superfici
coltivate forniti dalle cooperative locali. L'area protetta, con i propri
tecnici, ha seguito le pratiche presso l'ARSIAL e successivamente presso
il MiPAAF, per il raggiungimento dell'obiettivo di conferimento del marchio
Igp alla Patata dell’Alto Viterbese”. Per essere riconosciuto
come tale il tubero deve possedere e rispondere a specifiche caratteristiche
fisiche, chimiche e di qualità e soprattutto deve essere prodotto
nei territori più a nord del Lazio, compresi tra il Lago di Bolsena,
l'Umbria e la Toscana. I Comuni della Provincia di Viterbo sono: Acquapendente,
Bolsena, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano, S. Lorenzo Nuovo, Valentano
e Proceno. Questi territori, così come indicato nell'art. 3 del
disciplinare, sono particolarmente vocati alla coltivazione di questo
tubero perché sono di origine vulcanica, ricchi di potassio e con
un microclima che risente degli influssi del Lago di Bolsena. L'odore,
il gusto e l'intensità del colore della polpa conferiscono l'appartenenza
alla Igp Patata dell’Alto Viterbese. L'impianto di trasformazione
della Patata dell’Alto Viterbese ha sede ad Acquapendente, zona
industriale Campo Morino, ed è gestito dal CO.P.A.VIT (Consorzio
Pataticolo Alto Viterbese) a cui aderiscono il CCORAV (Coop. Onanese,
Coop. Alta Tuscia, Coop. Coltivatori diretti, Coop. Colli Vulsini, Coop.
Alto Lazio), la Coop. Etruria e la Coop. Centro Agricolo Alto Viterbese.
Si tratta di un impianto tra i più moderni d'Italia per tipologia
di lavorazione, che permetterà di trasformare un quantitativo annuo
pari a 40.000 quintali di prodotto. All'interno della struttura le patate
verranno lavorate per essere trasformate in prodotti di IV gamma (in buste
o vaschette di plastica, in acqua o sottovuoto a seconda del processo
di trasformazione). L'impianto sarà il coronamento del lavoro sinergico
tra diverse realtà locali: Comune di Acquapendente, Riserva Naturale
Monte Rufeno, CCORAV e Coop. Etruria di Grotte di Castro, Coop. Alto Viterbese
di S. Lorenzo Nuovo, Banca Credito Cooperativo di Pitigliano-Banca Agrolising
e CO.P.A.VIT. Il progetto è stato inserito dalla Regione Lazio
tra quelli ammessi a finanziamento PSR nel pacchetto PIF (Progetti Integrati
di Filiera). L'obiettivo è il completamento e la messa in opera
di un impianto agroindustriale in grado di trasformare la patata fresca,
proveniente esclusivamente da coltivazioni del territorio dell'alto viterbese,
in patate pelate pretagliate e confezionate sotto vuoto (IV gamma), destinate
prevalentemente alla ristorazione e grande distribuzione. (www.agenparl.it)
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