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Il Canada 'scippa' il Prosciutto di Parma
Corte Ottawa respinge ricorso
Consorzio, Bruxelles segue dossier
Il Canada, dopo aver usurpato la denominazione del Prosciutto di Parma
Dop, si appresta ora a 'scippare' anche il suo logo: la corona ducale
con al centro il nome Parma. La Corte federale del Canada - indicano all'Ansa
fonti comunitarie - ha infatti respinto il ricorso del Consorzio del Prosciutto
di Parma aprendo la strada, alla società che detiene in Canada
il marchio ''Parma'', ad appropriarsi anche del logo originale. Il Consorzio
farà opposizione. La Commissione Ue è stata informata e
segue il dossier.
In Canada, la storia del 'Prosciutto di Parma Dop', è la storia
di un eccellenza Made in Italy il cui nome da diversi decenni è
stato 'usurpato' da una società canadese che ha registrato nel
Paese il marchio 'Parma' e quindi può regolarmente commercializzarlo.
La conseguenza è che il vero 'Prosciutto di Parma' Dop non può
essere venduto in Canada. Ma per essere comunque presente su quell'importante
mercato, il prodotto italiano viene venduto con il nome 'Prosciutto originale'',
e sugli scaffali dei negozi si trova acconto al 'Parma' canadese, senza
poter portare il suo vero nome. Negli ultimi anni tuttavia, il Consorzio
aveva realizzato un punto a suo favore ottenendo dalle autorità
canadesi il riconoscimento di 'autorità pubblica' potendo così
impedire (via la sezione 9 della legge sui marchi) la registrazione della
sua immagine: la corona ducale con al centro il nome Parma.
La proprietà del marchio 'Parma' è attualmente della società
canadese Maple Leaf Foods, la più grande industria alimentare del
Paese, che non si accontenta più del nome, ma vuole anche il logo
del prosciutto originale. Il contenzioso è giunto davanti alla
Corte federale a Ottawa che si è pronunciata sostenendo - precisano
le fonti - che ''effettivamente il Consorzio non può essere considerato
secondo la legge canadese come un'autorità pubblica'' e quindi
perde il beneficio di godere della sezione 9 della legge sui marchi, che
ha permesso fino ad oggi al Consorzio di bloccare la registrazione della
propria immagine da parte di altri.
Un consigliere del Consorzio contattato dall'Ansa, ha ricordato che quanto
avviene in Canada ''è contrario alle regole all'Organizzazione
mondiale per il commercio (Wto), dove vige il principio che tutti devono
essere trattati sullo stesso piede di legalità. Il Consorzio farà
opposizione''. (www.ansa.it)
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