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SALUTE
E BENESSERE
Meatout Day. l’Enpa: «vegetariani e vegani vinono
meglio e più a lungo»
Dalla fame al riscaldamento globale, dalle malattie all’uso
sostenibile delle risorse. L’addio al consumo di carne, secondo
l’Enpa e molti autorevoli studiosi è la chiave di volta per
risolvere molte delle situazioni emergenziali del pianeta.
«Solo il 20% della popolazione mondiale ha regolare accesso alle
risorse alimentari mentre il 26% della superficie terrestre è letteralmente
invaso dagli allevamenti, ai quali è imputabile l’emissione
del 18% dei gas serra, la distruzione di milioni di ettari di foreste
e la perdita di biodiversità, nonché la produzione annua
di 1.050 miliardi di tonnellate di deiezioni.», spiega il direttore
scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri, in occasione del “Meatout
Day”, la giornata internazionale dedicata al “no alla carne”,
che si celebra oggi negli Usa e in altri Paesi.
«Per mantenere gli allevamenti si sperpera una grandissima quantità
di risorse – prosegue Ferri –: occorrono più di 16
chili di foraggi per produrre un chilo di carne. Inoltre, stando a quanto
riferito dalla Fao, occorrono circa 15mila litri di acqua per produrre
un chilo di carne e appena 2mila per ottenere la stessa quantità
di grano. In altri termini, se le risorse necessarie alla produzione di
carne fossero investite per l’agricoltura, probabilmente la fame
sarebbe solo un ricordo.»
Dire di no alla carne inoltre prolunga la vita e ne migliora la qualità.
Una ricerca inglese durata 12 anni, che ha interessato un campione di
oltre 60mila persone ed è stata pubblicata sul British Journal
of Cancer, ha dimostrato che i vegetariani hanno meno probabilità
di ammalarsi di tumore rispetto a chi mangia carne. I risultati sono impressionanti:
i vegetariani hanno il 45% di probabilità in meno di sviluppare
il cancro del sangue (leucemia e altri tipi) e il 12% di probabilità
in meno di manifestare un qualsiasi tipo di tumore. Chi consuma molta
carne – due volte al giorno, per esempio (un panino col prosciutto
a pranzo e una bistecca a cena) – vede aumentare del 35% il rischio
di ammalarsi di cancro all’intestino.
«Benché a molti possa sembrare strano – conclude Ferri
- la carne può essere un nemico della nostra salute. Sono numerosi
gli studi che hanno dimostrato l’esistenza di una stretta correlazione
tra un regime alimentare a forte contenuto di grassi saturi di origine
animale e molte patologie, tra cui il cancro. Vegetariani e vegani, invece,
non solo non vengono colpiti dai tumori dell’apparato digerente,
ma sono meno soggetti anche ad altre malattie come diabete, trombosi,
osteoporosi, artrite, malattie renali, obesità e ipertensione.
La dieta vegetariana e vegana, inoltre, contribuisce a mantenere pulite
le nostre coronarie e, di conseguenza, a prevenire il 97% delle cardiopatie.»
(www.enpa.it)
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