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Se l’iPad è come il cavatappi
Dall’Inghilterra alla Francia, dagli Stati Uniti All’italia,
scegliere il vino sulla “tavoletta” sembra piacere proprio
a tutti, e la “classica” carta dei vini va verso la “pensione”
...
Pratico, leggero, altamente interattivo
e decisamente “cool”: è l’iPad, diventato un
accessorio insostituibile, al pari del cavatappi, anche al ristorante,
dove sta soppiantando la vecchia carta dei vini, pronta ormai per la “pensione”.
Non dovunque, perché non tutti i ristoratori amano la tecnologia,
ed anzi molti rimangono scettici alla novità, ma dall’Inghilterra
alla Francia, dagli Stati Uniti all’Italia, scegliere il vino sulla
tavoletta sembra piacere proprio a tutti: ai clienti perché è
più facile trovare il vino in grado di sposare i propri gusti,
e al personale di sala perché è uno strumento utile che
non toglie spazio all’interazione con i clienti.
“In questi ultimi tempi sto usando più l’iPad del cavatappi
- racconta a Decanter.com - Ronan Sayburn, wine director della catena
alberghiera “Hotel du Vin” - anche perché i nostri
clienti ne vanno pazzi: nel nostro hotel di Birmingham è piaciuto
al 90% di loro. E proprio in Inghilterra la “rivoluzione”
riguarda sempre più ristoranti di alto livello, a cominciare da
quasi tutti quelli del più famoso chef televisivo del mondo, Gordon
Ramsay, passando per la catena fusion-asiatica “Australia”,
fino al “Rib Room” ed al “Vineyards”, noto per
la sconfinata lista di vini statunitensi.
Tutti felici? No, c’è anche chi, della tecnologia, proprio
non riesce a fidarsi: “troppe volte la tecnologia - dice Anrew Connor
del Luytens di Londra - mi ha abbandonato. Aria condizionata rotta, sistema
di prenotazione automatica in crash, lampadine che si fulminano. Preferisco
soluzioni tradizionali, almeno quando è possibile”. (www.winenews.it)
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