|
APPUNTAMENTI
Metti... una giornata tra “saggio alberghiero” buon cibo e
amici!
Metti...
una giornata di quelle che già prima di alzarti la immagini “grigio...
tendente al nero”. Mettici i pensieri di un bel nero più
nero del nero, aggiungici il colore del fumo rabbioso che ti esce come
fossi il Drago Sputafuoco, mescola tutto e “voilà!”,
la giornata... è servita, e come scrisse Piero Chiara: “Il
piatto piange”!
Poi d’improvviso il suono del telefono mi raggiunge e con quello
una voce amica, ed è quel “Ciao fanciulla” che contraddistingue
il personaggio, che affettuosamente definisco “L’Uomo del...
Mondo”, perchè è sempre in giro per il mondo a far
conoscere la nostra cucina, che d’improvviso i grigi prendono le
tonalità che preferisco: l’azzurro, il blu!
E chi poteva essere se non il grande chef, Mario Sobbia, docente alla
Colombatto di Torino e alla prestigiosa ICIF-Italian Culinary Institute
For Foreigners di Costigliole d’Asti, e Ambasciatore della Cucina
Italiana nel Mondo!

1 - Mario Sobbia
2 - Mario Sobbia, lo staff, Claudio
di “By Format” e il Sindaco
3 - “alta chirurgia” a pollo e stinco...
Poi il suo invito ad una manifestazione di alta cucina, con il saggio
finale degli allievi della “By Format” la scuola di cucina
di cui vi avevo già presentato il saggio a Torino e che questa
volta si volge a Villar Pellice (TO) presso l’Agriturismo Casa dell’Ape,
dove Silvia, la padrona, è un’allieva della By Format torinese.
Un saggio di bravura alla fine dell’anno... scolastico portando
il direttore e i docenti direttamente nella propria cucina, o meglio...
nel proprio agriturismo! A coordinare tutto è Mario Sobbia.
La sala è gremita di buongustai con l’immancabile appetito
godereccio.
Non mancano illustri
ospiti come Lilia Granier Sindaco di Villar Pellice, gentile e disponibile
ad incontri con giornalisti e turisti, ma anche simpatica versione...
femminile di “Sindaco”, che nel ringraziare i presenti e porgere
loro un saluto, sottolinea l’importanza del turismo e della gastronomia
che sono indivisibili per la promozione del territorio, auspicando che
non ci si fermi a questo invito odierno, ma che possano esservi altre
occasioni di unire le bellezze del paesaggio locale con i sapori di questo
territorio ai piedi delle grandi montagne del nostro Piemonte.
Ma si dice che accanto ad ogni grande uomo ci sia sempre una... grande
donna e accanto allo chef Sobbia non poteva mancare la moglie Maria Grazia.
Mi piacerebbe parlare anche di lei perchè in fondo si sa che se
un uomo ha delle qualità è anche merito di chi gli è
accanto, ma purtroppo l’argomento di questo saggio è volto
alla gastronomia e nulla ha a che fare con questa donna straordinaria,
di una bontà incredibile, della sua semplicità pur essendo
anche lei una donna di grande cultura e con un impiego... non indifferente
e così mi limiterò a farvi partecipi della mia invidia-golosa
verso di lei: vorrei essere al suo posto per offrirmi come volontaria
per gli assaggi della cucina di Mario, ma mi andrebbe bene... anche fare
da cavia! Ma prima di tutto lui e Maria Grazia sono i nostri... fratelli
adottivi, ma non domandateci se siamo noi ad avere... adottato loro o
loro ad avere adottato noi: è una adozione... reciproca.
Mario è un “personaggio dell’alta cucina italiana”,
ricercato come executive chef (ha cucinato alla Casa Bianca, al Vaticano
per gli ospiti del Papa, per ministri, ambasciatori e regnanti di ogni
parte del mondo), ma se come chef è un “grande”, come
Uomo è invece di una semplicità incredibile, affabile, disponibile,
senza quella presunzione che “dissapora” anche il migliore
dei piatti! Ha un unico difetto di cui sorrido: difficile seguire il suo
passo! Sia per strada che in cucina per stargli dietro dovreste rincorrerlo...
con i pattini, e in cucina... con pentole e forchetta! E’ una “molla!”,
è l’Usain Bolt dei fornelli! Io sorrido dicendogli che...
ha le pile “Duracell” incorporate, poi mi arrendo, mi fermo,
mi siedo e aspetto che le mie pile... si ricarichino!
1 - Maria Grazia Sobbia e Luciana
2 - la nostra tavolata e Matteo Saraggi
3 - Luciana e Silvio di “Al Pozzi”
Si dice che gli Amici te li scegli e quando hanno la “A” maiuscola
li conservi gelosamente, ma per fortuna l’Amicizia è contagiosa
e quindi gli amici dell’uno diventano anche amici dell’altro...
così oggi è anche un’occasione di condividere la tavolata
con altri amici carissimi, come Silvio e Luciana noti gastronomi torinesi
di “Al Pozzi”, divini creatori di un “vitello tonnato”
da favola! E non è mancata la simpatia di un’altra amica,
Luciana, anche lei appassionata di buona cucina.
Tra gli ospiti il giornalista Matteo Saraggi, giornalista del CIST-FIJET-Centro
Internazionale della Stampa e fotoreporter della rivista internazionale
“EVENTS- International”; giornalista dell’ASA-Associazione
Stampa Agroalimentare Italiana; Direttore Vicario per l’Italia e
l’Estero dell’Agenzia Fotogiornalistica Europa 1... nonchè
mio fotoreporter che collabora ai miei articoli: ma oggi ho deciso che...
“lavoro io di computer e foto”.
Si è inizia con gli affettati per passare agli antipasti: trota
marinata e timballo di trota con verdure calde.
Carne e pesce per... la Paella alla Valenciana, una deliziosa richiesta
dei commensali, che i titolari dell’Agriturismo hanno voluto soddisfare
anche se... “fuori dalle righe” per un agriturismo montano,
ma in fondo è un “saggio di cucina” e quindi rientra
nell’esame di un cuoco, come il pizzico da chef per il “Pollo
al Curry”, e un saggio di cucina di Langa in abbinamento con il
Barolo, re dei vini, con lo “Stinco Brasato al Barolo” con
patate Anna, e per finire l’enorme torta di cui confesso “mi
è piaciuta molto” e detto da una che non ama i dolci...
Solitamente, a fine pasto, si è talmente sazi che il dolce diventa
qualcosa di riempitivo-ingombrante, per la sottoscritta è sempre
nauseante, pesante, perchè troppo dolce, a volte anche in modo
eccessivo! Questo invece era delizioso, delicato, di un dolce gradevole...
tant’è che se avessi osato chiedere il bis... l’avrei
fatto! Piacevole e sempre graditi a fine pasto sono i semifreddi, i gelati,
e il semifreddo al torroncino, che ho gustato, “ci stava bene”
per chiudere un pranzo delizioso!
Il merito va ai cuochi dell’Agriturismo “Casa dell’Ape”
di Villar Pellice (TO), alla scuola di cucina By Format di Torino e naturalmente
l’applauso allo chef Mario Sobbia che ha seguito ogni fase di preparazione
e coordinato un pranzo veramente di classe e bravura.
Stavolta non avevo voti da dare agli allievi, ma se avessi dovuto... avrei
indubbiamente detto: “Bravi! A quando... il prossimo saggio?”.
... E non ridete! A volte anche i non golosi... di dolci si lasciano trasportare
dalla bravura di cuochi e chef!
Ma vale anche un saggio detto: “Tutto è più buono,
anche il -pessimo-, quando si è in buona compagnia. Si mangia male
anche -il meglio- quando la compagnia è... quella sbagliata!”.
di Alexander Màscàl

Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|