|
AZIENDE
E PRODOTTI
Il “dosaggio zero” come espressione più “naturale”
di un territorio “frizzante”
Da sdoganare nel grande pubblico perché non è una bollicina
destinata solo agli intenditori. Ecco il messaggio “#dzero”,
oggi in Franciacorta by Fratelli Muratori
Il consumatore moderno chiede sempre più spesso vini che esprimano
il territorio nella sua essenza. Anche quando si parla di bollicine. Ecco
perché, senza abbandonare il “liqueur d’expedition”
che è la “firma” e segreto del successo di tante cantine,
Champagne in testa, è forse il momento di diffondere la conoscenza
del “dosaggio zero”, e sdoganarlo al grande pubblico perché
non sia più visto come prodotto destinato agli intenditori. Ecco
il messaggio di “#Dzero”, di scena oggi in Franciacorta da
Fratelli Muratori, a confronto con realtà produttive del Cava (Spagna)
e della Champagne.
Già, perché se l’uso del liqueur ha trovato terreno
fertile soprattutto in Francia e su spinta dei consumatori inglesi, “come
pratica migliorativa per rendere il vino più vicino a quello che
si vorrebbe, e ancora oggi si difende come pratica che rende inconfondibile
di una maison - spiega Francesco Iacono, enologo della Fratelli Muratori,
una delle cantine più importanti della Franciacorta - c’è
anche chi, persino nella Champagne, punta sul dosaggio zero cercando una
maggiore naturalità e territorialità”. Insomma, due
scuole di pensiero diverse ma, va detto, non in contrasto tra loro. Perché
se una punta più sul “marketing” che va incontro al
consumatore, l’altra punta sull’espressione più “pura”
di un territorio: due “filosofie” che si completano e convivono
benissimo anche nella stessa azienda. Anche perché uno esprime
di più il territorio, e l’altro lo stile della cantina.
“Se un produttore in Franciacorta si presenta col “dosaggio
zero” esprime la Franciacorta tout court, ma se Villa Crespia, ad
esempio, si presenta con un suo saten diventa Villa Crespia, perché
il suo Saten è diverso da quello di Cà del Bosco o di altri”,
aggiunge Jacono.
“Ovvio che anche i dosaggi zero di ogni cantina saranno diversi
tra loro - precisa - ma ci sarà espressa al massimo quella che
è l’unicità di un territorio. E se si incomincia a
parlarne di più anche il consumatore sarà sempre più
vicino a questo messaggio, perché oggi sempre di più si
è alla ricerca della naturalità. E se noi produttori ci
crediamo, possiamo anche proporlo sul mercato in maniera adeguata”.
(www.winenews.it)
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|