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La voglia di champagne nel mondo non conosce
crisi
Nel 2011 l’export cresciuto del 7% in valore per 4,4 miliardi
di euro e 323 milioni di bottiglie. usa prima mercato, ma crescono anche
europa e asia
Cresce lo Champagne nel mondo, con l’export di bollicine francesi
che, nel 2011, ha segnato +7% in valore, per 4,4 miliardi di euro e 323
milioni ci bottiglie: ecco le cifre del Comité Interprofessionnel
du Vin de Champagne che, per l’Italia, registra una crescita del
6,3%, pari a 7,6 milioni di bottiglie. Ma a “fare i numeri”
sono i mercati più lontani: gli Stati Uniti raggiungono 19,4 milioni
di bottiglie (+14,4%) e il Giappone 7,9 milioni di bottiglie (+6,7%).
L’Australia si distingue sfiorando una crescita del 32% (4,9 milioni
di bottiglie).
Le vendite destinate all’Unione Europea (Francia esclusa) crescono
del 2,1%, trainate dalla Germania (14,2 milioni di bottiglie, +8,5%),
il Belgio (9,5 milioni di bottiglie, +8,5%), dalla stessa Italia e anche
dalla Svezia, che fa il suo ingresso tra i primi dieci mercati all’export
(2,4 milioni di bottiglie, +6,6% ). Numeri che compensano ampiamente la
leggera flessione (-1,9%) del mercato francese, dovuta soprattutto ad
una tassazione delle vendite negli ultimi mesi dell’anno.
Ma grandi segnali arrivano anche dai paesi emergenti. La Russia cresce
del 24% con 1,3 milioni di bottiglie, il Brasile del 7% e supera il milione
di bottiglie. Numerosi paesi dell’Asia stanno conoscendo crescite
sostenute: Singapore (+20%, 1,5 milioni di bottiglie), Hong Kong (+15%,
1,4 milioni di bottiglie), Cina (+19%, 1,3 milioni bottiglie), Corea del
Sud (+31%, 481.000 bottiglie), India (+58%, 290.000 bottiglie), Malesia
(+44%, 266 000 bottiglie). Gli Emirati Arabi Uniti confermano un forte
potenziale con poco meno di 1,4 milioni di bottiglie (+18%) ossia quasi
cinque volte in più rispetto a dieci anni fa. Da segnalare infine
alcuni altri paesi, quali il Messico (800.700 bottiglie, +18%), la Nigeria
(688.000 bottiglie, +16%), il Sud Africa (443.000 bottiglie, +15%), la
Nuova Zelanda (335.000 bottiglie, +19%) e l’Argentina, che raddoppia
i sui volumi (126.000 bottiglie). (www.winenews.it)
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