AZIENDE E PRODOTTI

Cacao: un accordo per un'economia sostenibile

Il cacao non è semplicemente l'ingrediente principale di tutte le ricette che contengono cioccolato, ma anche un prodotto su cui vivono milioni di lavoratori in tutto il mondo. Il Parlamento europeo voterà questa settimana l'Accordo internazionale sul cacao 2010. L'obiettivo? Migliorare la cooperazione tra paesi importatori ed esportatori, e rendere il mercato più trasparente. I deputati voteranno anche una risoluzione sull'utilizzo di minori nella produzione di cacao.
Il 90% del cacao mondiale è coltivato da circa 5,5 milioni di piccoli proprietari e oltre 14 milioni di agricoltori dipendono direttamente dalla sua produzione. Molti lavoratori vivono sul cacao, specialmente nei paesi meno sviluppati. Infatti il 70% della sua produzione è concentrata in Africa, il 13% in America del Sud e un altro 13% in Asia e Oceania. Il cacao è quindi un fattore molto importante per lo sviluppo e la crescita delle regioni meno ricche.

PER UN'ECONOMIA SOSTENIBILE
Dopo dieci anni, l'Accordo internazionale sul cacao 2010 sostituirà quello firmato nel 2001 (sono previsti due anni di transazione). I principali cambiamenti sono legati al ruolo che dovrà giocare l'Organizzazione internazionale del cacao (ICCO) , "la sola struttura capace di far dialogare in maniera costruttiva i produttori e in consumatori di cacao", secondo quanto indicato dal relatore portoghese di centro sinistra Vital Moreira.
I membri di ICCO rappresentano l'85% dei produttori di cacao nel mondo. Inoltre  i paesi esportatori e importatori hanno la stessa rilevanza all'interno di ICCO. Il nuovo accordo mira a delineare nuovi obiettivi per un'economia del cacao sostenibile: il riconoscimento di prezzi equi e sostenibili, la promozione del cacao di qualità e lo sviluppo di procedure per la sicurezza alimentare.

IN DIFESA DEI MINORI
Il lavoro minorile è un problema serio legato al mercato del cacao. Il Parlamento europeo voterà una risoluzione per condannare l'utilizzo di minori nei campi di cacao "Il lavoro minorile non è un caso isolato, ma la conseguenza della povertà e la mancanza di alternative e opportunità di lavoro, o un'inadeguata difesa dei diritti del minore".
(http://www.europarl.europa.eu)


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