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AZIENDE
E PRODOTTI
Il business del vino mondiale continuerà
a crescere, trainato da asia e cina
A confermarlo ricerche e studi da Vinexpo Asia- Pacific. E l’Italia
non sta a guardare, con tanti progetti in campo. E ora arriva anche “l’Italian
Wine Experience” a Canton
Il business mondiale del vino continuerà a crescere, almeno fino
al 2015, e a guidare questo trend sarà l’Asia, trainata soprattutto
dalla Cina, dove cresceranno le importazioni e il consumo, ma anche la
produzione. A confermare una tendenza già detta da molti arriva
da Vinexpo Asia-Pacific (fino al 31 maggio ad Hong Kong), il report dell’International
Wine and Spirit Research: in Cina il consumo tra il 2006 e il 2010 è
cresciuto del 140% dal 2006 al 2010, arrivando a 1,5 miliardi di bottiglie,
e può crescere ancora tanto, visto che i cinesi bevono appena 1,1
litri di vino all’anno a testa.
E da qui al 2015 si prevede una crescita di un ulteriore 54%. E secondo
l’analisi di Rabobank, il vino straniero imbottigliato che arriva
in Cina è solo il 17% del totale, ma cresce ad una media del 65%
anno su anno. E le buone prospettive per il futuro del mercato del vino
in Cina sono dovute anche al fatto il nettare di Bacco è sempre
più amato da giovani intorno ai 30 anni, sempre più interessati
e curiosi di sperimentare vini da tutto il mondo, e non solo dalla Francia
che resta leader incontrastata dell’import cinese.
E nel Paese è sempre più importante l’utilizzo di
internet, non solo come fonte di informazione sul vino, ma anche come
strumento di acquisto: se la celebre rivista inglese “Decanter”
fa sapere che in Aprile i contatti dalla Cina su Decanter.com hanno superato
sia quelli Uk che quelli Usa, allo stesso tempo arriva la notizia di un’importante
investimento di “Yihaodian”, la più grande piattaforma
di vendite on line del “celeste impero”, controllata al 51%
dal colosso americano della distribuzione Wal-Mart, per sviluppare l’e-commerce
del vino in tutto il Paese. E intanto, da Hong Kong, il più maturo
mercato asiatico per il vino, e porta privilegiata per conquistare l’Oriente,
arrivano ottimi segnali anche sul fronte delle aste, dopo la battura di
arresto di inizio 2012: nell’ultimo fine settimana di maggio Christie’s
ha piazzato il 100% dei lotti proposti, (raccogliendo 2,6 milioni di dollari),
Zachys il 97% (per 7,4 milioni di dollari), e Acker Merral & Condit
il 95% (per 9 milioni di dollari). Ma se è vero che mercato e aste
sono dominati dai vini francesi, l’Italia non sta a guardare: tanti
i progetti già avviati per conquistare i mercati d’Oriente,
dalla tappa di Hong Kong di Vinitaly Tour al circuito di enoteche gestito
da Enoteca Italiana di Siena, dalla guida “Vini d’Italia”
del Gambero Rosso tradotta in cinese alla prima asta tutta dedicata ai
vini italiani di Gelardini & Romani Wine Auction alle aziende come
Antinori o Banfi, per esempio, che hanno ormai da anni risorse umane che
vivono e lavorano permanentemente nei mercati asiatici.
A cui si aggiunge, ora l’Italian Wine Experience, progetto de “Il
Mio Castello”, editore de “Il Mio Vino”, di cui è
andata in scena l’anteprima, il 28 maggio a Canton: una degustazione
evento con cantine come Zonin, Baglio di Pianetto, Collina dei Ciliegi
Tenute Folonari e Araldica Vini Piemontesi, con tanti professionisti asiatici
del vino presenti, preludio alla pubblicazione della rivista in cinese,
previsto per giugno, ma soprattutto alla costituzione di un “Wine
Science Institute” per la formazione culturale al nettare di Bacco
italiano permanente a Canton, un “club” per operatori affidabili
selezionati a servizio dei produttori italiani, e una fiera dedicata la
vino del Belpaese all’interno di uno dei più importanti eventi
del wine & food, l’Italian Wine Experience, appunto, a Canton
(29 novembre-1 dicembre), fiera tutta dedicata al vino italiano in contemporanea
a “Food Hospitality World”, evento top dell’enogastronomia
in Cina. (www.winenews.it)
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