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Vino, Franciacorta: stop all’uso del termine bollicine
Il presidente del Consorzio Maurizio Zanella: dicitura abusata, obsoleta
e senza futuro
Erbusco, 27 aprile 2012 – Uno stop in piena regola a uno dei termini
più utilizzati per indicare il Franciacorta, piuttosto che lo Champagne
o gli spumanti in genere. L’appello viene dal Consorzio Franciacorta,
che si rivolge soprattutto a chi comunica il vino, ma anche ad operatori,
appassionati e produttori.
“Chiamiamo il vino con il proprio nome e non con termini che ne
generalizzano e ne uniformano le peculiarità, appiattendone, di
fatto, la qualità percepita – spiega Maurizio Zanella, Presidente
del Consorzio Franciacorta -. ‘Bollicine’ è un termine
obsoleto e senza futuro. Il tempo presente ci offre una nuova occasione
per affermare i nostri vini di qualità, cominciando dal consolidare
la cultura di base in materia e da un appropriato linguaggio”.
“E’ necessario – aggiunge Zanella - iniziare un nuovo
percorso per valorizzare i grandi vini anche dal punto di vista ‘nominale’.
Con impegno e passione il Franciacorta ha raggiunto il traguardo dei 50
anni; a questo punto, credo sia maturo per un passo successivo, importante
per poter definitivamente trovare, a livello nazionale ed internazionale,
un posizionamento coerente e rispondente all'eccellenza che esprime”.
“E che non si chiami più spumante – continua Zanella
- per nessun motivo al mondo. L’ho già simpaticamente ricordato
all’amico Franco Maria Ricci rispondendo ad un suo articolo apparso
in marzo su ‘Bibenda 7’. La similitudine tra ‘spumante’
e Franciacorta è da bandire in qualsiasi citazione. Non per velleità
o principio, ma per decreto ministeriale”.
Nel dettaglio, si fa riferimento al disciplinare di produzione del Franciacorta,
approvato per decreto ministeriale (Mipaaf) e pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana in prima istanza il 24 ottobre 1995
– serie generale 249, art. 7 e poi, a seguito di modifiche ulteriormente
restrittive, il 23 ottobre 2010 – serie generale 249, art. 7, che
recita: “per identificare tutti i Franciacorta, è vietato
specificare il metodo di elaborazione, metodo classico, metodo tradizionale,
metodo della rifermentazione in bottiglia e utilizzare i termini vino
spumante”.
“Oggi il Franciacorta, come anche altri vini di qualità,
esige più rispetto, eleganza, identità, che il termine bollicine,
ormai, non è in grado di dare – conclude il presidente Zanella.
Franciacorta, Champagne e Cava: in Europa, solo questi 3 vini possono
utilizzare un unico termine per identificare in modo preciso un vino,
un territorio e il metodo di produzione. Ecco l’identità
di cui parlo. Chiamiamo il vino con il proprio nome e quindi: Spumanti,
i vini senza Denominazione specifica; Franciacorta, il Franciacorta”.
Consorzio per la tutela del Franciacorta
Beatrice Archetti
Ufficio Stampa
tel. +39 030 7760477
stampa@franciacorta.net
- info@franciacorta.net
www.franciacorta.net
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