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AZIENDE
E PRODOTTI
Nelle campagne italiane a caccia dei prodotti
più sfiziosi della nostra agricoltura
Dalle praline di finissimo cioccolato aromatizzato all’aglio
ai mattoni di argilla e paglia, passando per la cosmesi al latte di pecora
e le fritture di gerani: sono oltre 500 le nuove ghiotte “invenzioni”
che la Cia porta alla luce ogni anno grazie al progetto “La Spesa
in campagna”.
Anche il “Lupo cattivo” rimarrebbe a bocca aperta nello scoprire
che la casina di paglia non va più in frantumi con il suo poderoso
soffio. È la stessa sorpresa che proverebbe un’elegante signora
nel ricevere un bouquet di fiori fritti nella pastella o un bambino nel
rendersi conto che i cioccolatini all’aglio non sono uno scherzo
di carnevale ma una prelibatezza tutta da gustare. Per non parlare della
delusione di Poppea nell’accorgersi che il suo elisir di bellezza
al latte d’asina non vale quanto quello di latte di pecora o di
olio extravergine. Uno stupore che invece non coglie quegli agricoltori
che fanno della creatività e dell’innovazione il loro lavoro
e reddito quotidiano. Sono più di 500 i prodotti che ogni anno
nascono nelle aziende agricole e che generano un fatturato complessivo
quantificabile in più di 150 milioni d’euro.
Tutte novità a grande valore aggiunto che non hanno trovato ancora
una collocazione nel grande mercato organizzato, ma che si possono comprare
direttamente nelle aziende agricole. A mettere in luce questo segmento
del settore è la Cia-Confederazione italiana agricoltori, che nel
corso di “Fieragricola” 2012, in svolgimento a Verona, ha
rilanciato l’ambizioso progetto “La spesa in Campagna”:
una rete di aziende geo-referenziate, facilmente rintracciabili grazie
a un agile portale web (www.laspesaincampagna.net)
e da un semplice software pensato per i navigatori satellitari in uso
nelle auto.
Nelle oltre 2000 aziende -specifica la Cia- già presenti nel circuito
è possibile trovare praticamente tutto quello che può offrire
l’agricoltura italiana, quindi, non solo produzioni esclusive, rare
o millenarie ma anche alimenti tradizionali, tipici e a denominazioni
protette. Oli, vini, cereali, confetture, distillati, liquori, dolciumi,
formaggi, carne ma anche ortofrutta, tinte e tessuti naturali. Un’enorme
banca dati che va dagli omogeneizzati di frutta antica al “baccellone”
e all’aglio affumicato.
“La spesa in campagna” svela in questo modo un’agricoltura
che -continua la Cia-, pur tra mille difficoltà, è viva
e vitale e anche molto innovativa. Così si scopre che in Umbria
c’è un giovane imprenditore che produce materiali per la
bioedilizia, utilizzando tutti prodotti naturali al 100 per cento, principalmente
argilla e paglia. In Toscana c’è chi si è specializzato
nella trasformazione di nuovi formaggi ovini come la “tricotta divina”,
oltre a realizzare una linea di alta cosmesi utilizzando solo latte di
pecora e olio extravergine. Nelle Marche c’è addirittura
uno chef-agricoltore che cura le sue serre di fiori per poi proporli a
tavola in deliziose fritture dorate in pastella. In Piemonte, invece,
un’azienda tutta al femminile produce e trasforma l’aglio
di Caraglio in mille modi: oltre a un’intera linea di prodotti come
creme, mousse e cioccolatini, l’azienda piemontese ha inventato
un’originale metodo di affumicatura, eccezionale per la conservazione
del prodotto. In un’azienda agricola del Molise, invece, si trovano
omogeneizzati e “pappette” biologiche realizzate con antiche
varietà di frutta, nel totale rispetto della tutela della biodiversità.
Nel Lazio un’agricoltrice realizza mix di erbe officinali e aromatiche
per condire pane e carne come nessun altro.
Insomma -conclude la Cia- non c’è angolo del Paese dove non
ci sia qualcosa di veramente interessante da scoprire, assaggiare e acquistare.
La “Spesa in campagna” nasce proprio con l’obiettivo
di “indirizzare” i consumatori verso queste aziende agricole,
attivando così una connessione virtuosa. (www.cia.it)
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