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AZIENDE
E PRODOTTI
Il vino e il Veneto: le radici autoctone
dell’enologia regionale
Non
c’è al mondo un territorio dove il vino abbia radici tanto
estese, identitarie, variegate e antiche come il Veneto. La vite e il
vino sono parte integrante della storia, della cultura e del paesaggio
di questa regione, della quale hanno caratterizzato nei secoli i modi
di vita, l’economia, la fama e le tradizioni gastronomiche.
Oggi i vini del Veneto sono uno straordinario ed eccellente biglietto
da visita di questa terra: se ne producono circa 8 milioni di ettolitri
l’anno, dei quali quasi 3,2 milioni a Denominazione. Gli esportatori
della regione vendono all’estero una quantità di vini e mosti
equivalenti a circa il 60 per cento della produzione regionale, per una
quantità e un valore (attorno al miliardo di euro) equivalente
al 28 per cento del totale dell’export italiano di vino. Il vino
veneto a DOC è unico perché proviene per la gran parte da
vitigni autoctoni e originari (oltre l’80 per cento del totale)
e anche da tecniche autoctone, come l’appassimento delle uve su
graticci, ad esempio per ottenere un vino maestoso come l’Amarone.
E’ vario perché è in grado di coprire ogni esigenza
e di abbinarsi ad ogni cibo. Solo il Veneto produce in qualità
e quantità vini bianchi giovani o di grande temperamento; vini
rossi beverini o da lungo invecchiamento, vini rosati, vini spumanti metodo
tradizionale o charmat, vini frizzanti, vini dolci, vini passiti. Per
non parlare della grappa, distillato che completa la filiera enologica
regionale.
La scorsa settimana c’è stata la vendemmia della Dorona alla
tenuta di Venissa, nell’isola veneziana di Mazzorbo. I primi grappoli
sono stati tagliati dal presidente del Veneto Luca Zaia dal sindaco Giorgio
Orsoni, dal presidente della Biennale Paolo Baratta, dagli imprenditori
veneti del settore dell’enologia e della nautica (Gianluca Bisol
e Alberto Sonino) che hanno fatto della produzione da vini autoctoni il
loro fiore all’occhiello e dai ragazzi con sindrome di down dell’AIPD
– Sezione Marca Trevigiana. Proprio il recupero dell’Uva d’Oro
di Venezia esprime una volta di più la volontà di valorizzare
ulteriormente l’identità del territorio, riscoprendo e confermando
le sue radici autoctone, che sono alla base del successo mondiale dei
vini veneti. Perché i grandi vini del Veneto, quelli che hanno
fama e apprezzamento nei cinque continenti, hanno tutti un’anima
identitaria, profondamente radicata nel territorio e nella storia proprio
a partire dai vitigni originari dai quali si ottiene l’uva per realizzarli.
Chi li degusta sorseggia la storia, respira il territorio, la tipicità
assoluta e inimitabile. Perché nel Veneto il vino è presente
da quanto ne l’uomo vi ha messo piede. E anche prima, se solo si
guarda l’impronta fossile di una foglia di ampelidea, vecchia di
50 milioni di anni, ritrovata in Lessinia, a Bolca. È in ogni caso
certo il consumo di uva da parte degli antichi abitatori degli insediamenti
palafitticoli del Garda e del lago di Fimòn, mentre le prime coltivazioni
di vite vinifera sono probabilmente attribuibili alla civiltà paleoveneta
ed etrusca. Le prime citazioni documentate dei vini locali sono quelle
del Vino Retico, il vino dolce prodotto con uve appassite nella Retia,
la regione collinare che agli albori di Roma si estendeva a settentrione
della parte centrale della pianura padana. Questo vino è ricordato
da Celso Aulo Cornelio, da Columella, da Virgilio che lo pone come secondo
solo al Falerno, da Plinio il Vecchio. Da allora in poi le testimonianze
e i documenti di una presenza enologica che si evolve si susseguono di
continuo: da Cassiodoro, ministro di Teodorico, che descrive con poetici
particolari l’“Acinatico”, nel quale si percepisce l’antenato
del Recioto, al re longobardo Teodorico, che nel suo Editto prevede pene
per chi danneggi le viti o ne rubi i grappoli, passando per i Comuni e
la Repubblica Veneta. Oggi il Veneto è il più variegato
e ricco distretto mondiale di vino autoctono di qualità, ai vertici
della considerazione dei consumatori dei cinque continenti.
Sebastiano Carron
Sebastiano.Carron@regione.veneto.it
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